“Dentopoli”: il presunto contabile della “cricca” estradato da Miami

Potrebbe già arrivare in Italia, da Miami, il Lunedì dell’Angelo Stefano Lorusso, il presunto “contabile della cricca” composta secondo la Procura di Monza dalla “zarina” delle cliniche odontoiatriche, dall’ex consigliere regionale e autore della riforma della sanità lombarda e dal suo braccio destro.
Maria Paola Canegrati e Mario Longo fotografati a Milano dagli investigatori, le immagini sono finite nelle carte dell’inchiesta “Smile”
Maria Paola Canegrati e Mario Longo fotografati a Milano dagli investigatori, le immagini sono finite nelle carte dell’inchiesta “Smile”

Potrebbe già arrivare in Italia, da Miami, Usa, il Lunedì dell’Angelo Stefano Lorusso, l’agente immobiliare considerato il presunto “contabile della cricca” composta secondo la Procura di Monza dalla “zarina” delle cliniche odontoiatriche, la monzese Maria Paola Canegrati, dall’ex consigliere regionale e autore della riforma della sanità lombarda, Fabio Rizzi e dal suo braccio destro, Mario Longo.

A Lorusso, accusato di riciclaggio, fermato e arrestato negli States, è stata concessa l’estradizione ed è di ritorno in Italia per mettersi a disposizione dell’autorità giudiziaria. Gli investigatori hanno molte domande da rivolgergli: lo considerano infatti il depositario dei segreti finanziari del gruppo che avrebbe truccato diverse gare d’appalto in ambito sanitario (in particolare odontoiatria) per in valore di diverse centinaia di milioni di euro per favorire l’imprenditrice di Monza. In particolare, sarebbe il titolare della società “More than Lux”, che sarebbe stata utilizzata per i progetti di schermatura del denaro proveniente da affari illeciti.

Il primo interrogatorio di Lorusso potrebbe già avvenire a Roma, dove l’aereo che lo riporta in Italia atterrerà: l’autorità giudiziaria monzese avrebbe già infatti derogato ai magistrati romani l’interrogatorio di garanzia.

Intanto Fabio Rizzi ha trascorso la Pasqua in carcere, a Monza. Il giudice per le indagini preliminari ha infatti nettamente rigettato la richiesta di scarcerazione (o gli arresti domiciliari) dell’avvocato del politico che non dovrebbe a questo punto presentare ricorso al tribunale del Riesame, né in Cassazione. Rizzi in cella – secondo quanto riferito dal suo legale, sarebbe tutt’altro che abbattuto e starebbe lavorando alla sua difesa dicendosi completamente estraneo ai fatti contestati, di aver incrociato la Canegrati solo poche volte e frettolosamente.

E per i 21 indagati dell’indagine Smile potrebbe profilarsi il giudizio immediato: l’accusa (pm Manuela Massenz) è talmente certa delle prove raccolte che potrebbe decidere di evitare l’udienza preliminare per arrivare direttamente al processo.