Dalla Panem di Muggiò ad Alitalia: Cgil dura sull’offerta iGreco

Tra i possibili acquirenti di Alitalia c’è la iGreco, azienda calabrese nota in Brianza per aver rilevato la Panem di Muggiò alla fine del 2016 dalla famiglia Novelli. Duro il commento della Cgil.
Alitalia (foto Wikipedia)
Alitalia (foto Wikipedia) Redazione online

Tra i possibili acquirenti di Alitalia c’è la iGreco, azienda calabrese nota in Brianza per aver rilevato la Panem di Muggiò alla fine del 2016 dal Gruppo Novelli. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, il titolare Saverio Greco avrebbe manifestato interesse per l’azienda “non spezzettata”, perché “è solo stata amministrata male e va risanata come stiamo facendo con la Novelli”.

A Muggiò intanto continua la battaglia dei lavoratori per la difesa del posto di lavoro in una situazione di assenza di attività produttiva: l’azienda infatti è chiusa.

Duro il commento della Cgil: “Ci sembrava impossibile. Ma anche questo: volare sulla pelle dei lavoratori. La famiglia Greco, incapace ancora oggi di dare garanzia occupazionale e industriale ai 100 lavoratori di Muggiò, si è offerta e interessata ad Alitalia. In questi giorni lo stesso imprenditore sbandierava risultati imprenditoriali rivolgendosi alla Regione Umbria. E allora come mai lo stesso Tribunale di Terni, sempre in questi giorni, si è mosso ponendo delle riserve sulle operazioni industriali degli stessi? Dopo decenni di aggressione alla dignità del lavoro ora siamo di fronte alla pirateria industriale. Operazioni scellerate e di scarsa determinazione. Come può darsi credibilità ad un imprenditore che si offre per Alitalia vantando di fatturare 400 milioni di euro con 2000 dipendenti, quando lo stesso non è ancora in grado di far produrre né tantomeno vendere del semplice pane? I signori Greco si sono proposti, assumendosi tutto il conseguente rischio d’impresa, nel riqualificare e ricostruire una continuità industriale per la panificazione del nord Italia a partire da Nuova Panem di Muggiò. E ora? Il nostro territorio non merita queste operazioni di avventura che hanno tutte le caratteristiche di un vero e proprio sciacallaggio politico e istituzionale. Noi siamo qui. Determinati e non rassegnati. Ancora una volta, come da quattro anni a questa parte, continueremo ogni passo necessario per il lavoro. Per questo nei prossimi giorni ci mobiliteremo. Nuovamente. Per i lavoratori, il lavoro e soprattutto che, costi quel che costi, non si perda la dignità».