Dalla Diocesi altre strutture per i profughi: dieci posti a villa Sacro Cuore di Triuggio

A Triuggio i nuovi spazi saranno nello specifico destinati a famiglie. L’arcivescovo Angelo Scola chiede inoltre a tutte le parrocchie di mettere a disposizione piccoli spazi per l’accoglienza diffusa, sull’esempio da tempo attuato con successo a Cesano Maderno.
Cesano Maderno è anche un esempio d’integrazione: alcuni migranti si allenano con la Pob Binzago
Cesano Maderno è anche un esempio d’integrazione: alcuni migranti si allenano con la Pob Binzago

In totale si tratta di altri 130 posti, di cui dieci in Brianza, a Villa Sacro Cuore di Triuggio. Per accogliere profughi e migranti la Diocesi di Milano mette a disposizione in queste ore altri sei immobili tra case e strutture. Al momento sono 28 i centri di accoglienza in tutta la Diocesi ambrosiana gestiti dalle cooperative di Caritas Ambrosiana in convenzione con le prefetture, per un numero complessivo di 456 posti. A Triuggio i nuovi spazi saranno nello specifico destinati a famiglie.

L’arcivescovo Angelo Scola lancia inoltre l’appello a tutte le parrocchie per mettere a disposizione piccoli spazi per l’accoglienza diffusa. Sarà poi Caritas ambrosiana a gestire questa accoglienza. Il modello in Brianza c’è già e funziona da tempo, a Cesano Maderno, con l’accoglienza di 20 ragazzi nigeriani nel “Giardino della Carità” voluto dalla comunità pastorale Pentecoste e a Monza, con uno spazio per cinque persone gestito dalla cooperativa Novo Millennio della Caritas decanale. A Cesano i giovani richiedenti asilo prendono parte a diverse attività: c’è chi canta nel coro della parrocchia, chi gioca a calcio nella società dell’oratorio e chi aiuta da volontario nella sala della comunità. Un’accoglienza, dunque, come avvenuto in tante altre strutture diocesane a Milano e in provincia, che funziona anche nel lungo periodo.

Ed anche sulla base di queste esperienze positive arriva l’appello dell’arcivescovo Angelo Scola: «Invito le parrocchie a verificare la possibilità di mettere a disposizione temporaneamente spazi, anche piccoli. Alle comunità è chiesto di lasciarsi provocare dai bisogni di questi nostri fratelli migranti: tali gesti di generosità sono occasioni preziose per esprimere nella pratica la dimensione culturale della fede che ci chiede di esprimere, in ogni gesto della nostra esistenza, gli stessi sentimenti di Cristo».

L’arcivescovo va anche oltre, lanciando un appello ulteriore in riferimento alle regole che normano l’accoglienza, soprattutto per le tempistiche e per l’integrazione: “Domando un passo in avanti sulle leggi e le regole per rendere sempre più dignitosa e costruttiva la loro permanenza nelle nostre realtá. Perché i tempi per il rilascio dei documenti dovuti sono spesso così lunghi? Perché non si può permettere che i migranti ospiti, su base volontaria, possano partecipare con il loro lavoro alle esigenze della comunità? Così questo sforzo per l’accoglienza e le riflessioni serie che entro le comunità cristiane e la società civile nasceranno saranno occasione di educazione nella fede e di edificazione di vita buona”.

Gli ospiti che verranno accolti nelle nuove strutture della Diocesi già individuate e in quelle che reperiranno i parroci saranno i migranti richiedenti asilo che hanno il diritto di soggiornare in Italia fino a quando la loro richiesta di protezione non viene esaminata. I progetti di accoglienza dureranno di norma 24 mesi. Caritas Ambrosiana, attraverso gli operatori professionali delle sue cooperative, si farà carico di tutti gli aspetti amministrativi e burocratici previsti dai protocolli con le Prefetture: rendicontazione delle presenze quotidiane, orientamento giuridico legale, fornitura di vitto e vestiario, insegnamento della lingua italiana e avvio di percorsi di inserimento.