Da vasche volano a oasi naturali e sociali: ecco i Parchi dell’acqua di BrianzAcque

La società pubblica BrianzAcque trasforma le tradizionali vasche volano in nuove oasi naturali e sociali con laghetti, giochi d’acqua, spazi sociali, orti e molto altro. Si parte da Arcore, Bernareggio e Carnate, poi Sulbiate e Aicurzio.
Il progetto di Arcore: subito sotto si trova via Monte Bianco: in pratica tra Brianzatende e polizia di Stato
Il progetto di Arcore: subito sotto si trova via Monte Bianco: in pratica tra Brianzatende e polizia di Stato

BrianzAcque pensiona la vecchia idea di vasca volano e trasforma gli interventi di gestione del sistema idrico, inlcisi allagamenti ed esondazioni, in aree natural e giardini per il pubblico. Sono i “Parchi dell’acqua” che la società pubblica brianzola sta già allestendo in alcune zone del Vimercatese. Ad Arcore intanto, poi tra Bernareggio e Carnate e poi tra Sulbiate e Aicurzio.

Di cosa si tratta? Di “autentici “garden” pubblici frutto della riqualificazione di aree urbane marginali, che oltre a risolvere criticità di allagamenti ed esondazioni quando piove, offrono spazi di aggregazione e di socializzazione per la comunità – scrive BrianzAcque – . Visivamente, la struttura base del Parco dell’Acqua con leit motiv il paesaggio dell’oro blu, si compone di un bacino di infiltrazione per la raccolta delle acque meteoriche, perfettamente calpestabile in condizioni di asciutto. Di canali, di percorsi pedonali e ciclabili, di piazze, sedute, aree giochi per tutte le età, pic nic, orti urbani, spazi per organizzare eventi. Tutto armonicamente incastonato nel contesto sociale e ambientale”.

«Il Parco dell’Acqua è espressione di una sintesi che concilia il superamento del problema degli allagamenti con la valorizzazione dell’acqua e di aree verdi e che ha riverberi positivi sul territorio e sulla socialità delle persone per una miglior qualità della vita- ha dichiarato il presidente di BrianzAcque, Enrico Boerci – Crediamo fortemente nell’importanza e nella strategicità di queste opere dalle forti implicazioni ecologiche, sociali, culturali ed economiche. Per questo, contiamo di “replicarle” in altri comuni della Brianza. Un modello virtuoso, esportabile anche altrove».

Da vasche volano a oasi naturali e sociali: ecco i Parchi dell’acqua di BrianzAcque
Monza Pietro Fioroni Assessore regionale

Idealmente, scrive la società, «nel post Covid, ci sarà sempre più bisogno di un rapporto diretto con la natura e di luoghi che facilitino lo svago e favoriscano le relazioni sociali messe a dura prova dalla pandemia: il Parco dell’Acqua risponde anche a queste necessità». La costruzione del Parco dell’Acqua di Arcore ha preso avvio nel novembre scorso e rappresenta il progetto pilota: l’intervento ha un costo di circa 800mila euro di cui 359 finanziati da Regione Lombardia. L’area di cantiere si trova tra via Gran Sasso e via Monte Bianco, un ettaro di terreno a carattere agricolo, all’interno del Parco della Valle del Lambro.

“Un luogo scelto non a caso. Un luogo scelto non a caso. Perpendicolarmente alla strada, proveniente dai terreni posti più in alto, scorre una roggia. Quando piove intensamente, il corso d’acqua esonda creando allagamenti e problemi alla zona sottostante. Grazie al nuovo format e al processo virtuoso che sottende, l’acqua verrà incanalata con tratti a cielo aperto verso un bacino di infiltrazione. Un grande invaso naturale, piantumato con specie di vegetazione igrofila, in grado di accogliere, di accumulare e di disperdere l’acqua. Un prato verde su cui, in assenza di pioggia, si può tranquillamente camminare, simbolo e landmark dello stesso parco”.

Attorno nasceranno un laghetto, sentieri e percorsi pedonali fino a intercettare i tracciati ciclopedonali già esistenti con aree di sosta per il pic nic, spazi per attività ludiche e didattico-educative per grandi e piccini. Orti comuni, limitati da canali d’acqua piovana per l’irrigazione a garanzia di una gestione sostenibile e consapevole della risorsa idrica. “E naturalmente, giochi d’acqua alimentati attraverso sistemi di pompaggio senza l’utilizzo di energia elettrica. L’intero contesto sarà integrato con la piantumazione di elementi tipici del paesaggio agrario brianzolo: filari, prato, alberi solitari ed elementi d’arredo urbano realizzati con materiali assolutamente naturali e riciclabili”.

Uno scenario ideale per fornire non solo alla comunità locale, ma anche ai nuovi flussi turistici di prossimità nati con la pandemia, momenti e occasioni di svago, di relax, di incontro e di crescita culturale e sociale.

Quello di Bernareggio e Carnate, nell’area del Ctl3, ha una superficie di 24 mila metro quadrati, il doppio rispetto a quella di Arcore e si concluderà nel primo trimestre del 2022. Il progetto è stato finanziato da Regione Lombardia per 1,130 milioni e anche in questo caso l’opera si compone di una vasca e da una serie di canali che la alimentano. “All’interno della vasca verrà ricavato un laghetto perenne alimentato da un pozzo di prima falda già realizzato da BrianzAcque per irrigare il campo sportivo. Questo specchio d’acqua fungerà da habitat e da punto di sosta per alcune specie di anfibi e di volatili a completamento del corridoio ecologico già esistente”: