Da Sirte a Roma: le carte segrete dell’Isis e quei terroristi che vivono vicino a Milano

Nel covo dell’Isis a Sirte liberata da uomini dei servizi segreti libici avrebbero trovato nomi e piani d’attacco di militanti jihadisti attivi nel Milanese, tra cui quello di Abu Nasim, che viveva in Lombardia. La preoccupazione dei vertici del Pirellone.
“Sirte è il porto di mare dello stato islamico, il punto di partenza verso Roma con il permesso di Dio”
“Sirte è il porto di mare dello stato islamico, il punto di partenza verso Roma con il permesso di Dio”

Nel covo dell’Isis a Sirte liberata da uomini dei servizi segreti libici avrebbero trovato nomi e piani d’attacco di militanti jihadisti attivi nel Milanese, tra cui quello di Abu Nasim, che viveva in Lombardia, considerato vicino ai rapitori dei tecnici della Bonatti sequestrati lo scorso anno vicino Tripoli. «Decine, se non centinaia di militanti» dell’Isis, secondo le stesse fonti, sarebbero partiti dalla Libia alla volta dell’Europa, prima tappa Italia, in modo legale, ma soprattutto infiltrati tra le masse di disperati a bordo dei barconi del traffico illegale di migranti. A Sirte i servizi segreti libici hanno trovato appunti, taccuini scritti a mano, fogli volanti, che ora si sta cercando di decifrare e mettere insieme, e che potrebbero contenere la prova che le minacce dell’Isis di «approdare a Roma» non siano solo propaganda.

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La centralità della Lombardia per lo Stato islamico preoccupa il governatore Roberto Maroni che ha postato, nei giorni scorsi, un duro commento sul proprio profilo Facebook: «Il premier libico dice che l’Isis utilizza i barconi per mandarci i terroristi. Ma guarda, proprio come diciamo noi da tempo. Caro Renzi, caro Alfano, cosa aspettate a bloccarli prima che partano? E a rimandare i clandestini a casa loro? Governo sveglia».

Critico anche l’assessore alla Protezione civile Simona Bordonali, pubblicando su Facebook l’articolo di Lorenzo Cremonesi per il Corriere della Sera ’Uomini Isis nel Milanese’; «Dopo il ministro Orlando, anche i servizi segreti libici ci dicono che sui barconi già arrivati e che continuano ad arrivare in Italia erano e sono infiltrati centinaia di militanti dell’Isis. Chiediamo al Governo di intervenire immediatamente per evitare di rendersi complice di attentati, avendo lasciato arrivare decine di migliaia di clandestini sul territorio nazionale. Milano è ormai uno dei più grandi accampamenti di immigrati d’Europa e vogliamo rassicurazioni sul fatto che tra queste migliaia di persone non ci siano terroristi islamici. L’unico modo per prevenire qualsiasi attacco è quello di rimpatriare tutti coloro che non hanno ottenuto protezione internazionale o che addirittura non la chiedono, come le centinaia di persone ammassate nelle stazioni di Milano e Como».

« Lombardia è la regione a più alto rischio attentati – conclude Bordonali citando i risultati di un’indagine Demoskopika – e non vogliamo che per colpa delle inadempienze del governo Renzi i lombardi vivano nella paura».