Crisi Galimberti, chiusi da sabato i negozi a marchio Euronics di Seregno e Limbiate

La Grande G senza futuro. Da sabato 6 febbraio le saracinesche dei sette punti vendita Euronics della Galimberti Spa resteranno abbassate. A rischio ci sono 250 posti di lavoro.
EuronicsGalimberti a Limbiate
EuronicsGalimberti a Limbiate

La Grande G senza futuro. Il rischio che i sindacati temevano sta per diventare realtà: la sezione fallimentare del tribunale di Milano ha autorizzato la cessione dei sette punti vendita Euronics della Galimberti Spa. Da sabato 6 febbraio le saracinesche dei negozi resteranno abbassate. A rischio ci sono 250 posti di lavoro.

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Una lettera è stata inviata a tutti i dipendenti in amministrazione straordinaria: «Le condizioni operative e finanziarie della Società – scrive il commissario straordinario Maurizio De Filippo, che circa un anno fa aveva ricevuto l’incarico dal ministero dello Sviluppo economico di provare a salvare l’azienda – non consentono un’ulteriore prosecuzione delle attività di vendita. Le chiusure imposte per la pandemia, durante il periodo natalizio e nelle successive settimane hanno comportato un calo delle vendite, che ha aggravato il già precario equilibrio economico finanziario in cui l’azienda già si trovava».

Il destino già scritto di uno dei più grandi brand dell’elettronica di consumo dunque si compirà: saranno chiusi tutti i punti vendita Galimberti e tutto il personale in cassa integrazione straordinaria.
L’ultima speranza, appesa a un filo, è che all’asta pubblica avvenuta giovedì pomeriggio sia pervenuta almeno un’offerta di acquisto. La valutazione delle eventuali proposte saranno effettuate nei prossimi giorni. Con una base d’asta di 2,34 milioni di euro sono stati messi in vendita i negozi di Limbiate, Seregno, Milano Corso Buenos Aires, Milano via Solari, di Como, Pavia e Lonato sul Garda.

«Per i negozi che assegnati all’asta – spiega Andrea Montanari di Filcams Cigl Brianza – i lavoratori potrebbero tornare in servizio sotto una nuova insegna nel giro di un paio di mesi».

Per tutti gli altri invece si apre un futuro carico di incertezze e non resterebbe altra soluzione che gli ammortizzatori sociali fino a dicembre. Finisce così il sogno della catena di elettronica di consumo Made in Brianza. Un impero capace di competere con i grandi marchi internazionali che era stato creato nel 1954 da Ilario Galimberti. Il grande imprenditore di Barlassina, nominato cavaliere della Repubblica nel 2006 dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, era partito con un piccolo negozio che vendeva fornelli a gas.