Crisi dei passaporti alla questura di Monza: «Non si vedono soluzioni»

I sindacati della polizia tornano a sollevare il problema dell’organico carente a Monza, che ha ripercussioni per esempio sui tempi biblici per i passaporti. Il questore parla di rinforzi in primavera, ma gli agenti rispondono: «Non si vedono soluzioni».
La questura di Monza
La questura di Monza Fabrizio Radaelli

Appuntamenti per il passaporto a giugno 2020, carenza di personale, pochi agenti in strada. I sindacati di polizia esprimono forte preoccupazione per la “crisi” in cui versa l’operatività della Questura di Monza, dal punto di vista della sicurezza degli operatori e dei servizi ai cittadini. L’autonomia ufficiale da Milano risale al 15 aprile scorso, quando venne inauguratata la sede di via Montevecchia dall’allora Ministro degli Interni Matteo Salvini.

Oggi i sindacalisti del Silp Cgil parlano di “una struttura di fatto in stato di cantiere e non ancora completamente consegnata”, con “gravi ed inaccettabili ricadute sulla sicurezza, e una drammatica e non più gestibile carenza di personale che porta disagi anche ai cittadini”. Già in estate il Silp aveva snocciolato alcuni dati: “Quella di Monza rientra tra le prime 5 province della Lombardia, con i suoi quasi 900mila abitanti sparsi tra 55 comuni, ma in Questura lavorano solo 129 operatori, contro i 450 poliziotti di Brescia (seconda provincia della Lombardia, ndr) e gli oltre 300 di Bergamo”.

La Brianza ha un bacino di “circa 75 mila cittadini stranieri regolari”, che devono regolare le pratiche per l’emissione di permesso di soggiorno in via Montevecchia. Dal punto di vista strutturale, il nuovo edificio aveva mostrato una pecca a luglio, quando un cittadino albanese arrestato per furto si era reso protagonista di un’incredibile evasione (era stato catturato nuovamente pochi giorni dopo) approfittando di un’apertura lasciata tra la sommità delle sbarre della camera di sicurezza e il soffitto. Sul piano della sicurezza, ci sono turni in cui è solo una la pattuglia disponibile sul territorio. Sotto il profilo amministrativo, quello che i brianzoli patiscono di più sono le lungaggini per il rilascio del passaporto.

Prima di aprile scorso, un cittadino monzese, di fronte alla prospettiva di un appuntamento fissato a mesi di distanza in città, aveva la possibilità di trovarne un altro più a breve scadenza in tutti i commissariati del capoluogo e dell’hinterland. Ora tutte le pratiche sono convogliate negli uffici brianzoli, che ancora non lavorano a regime. “Tempi biblici”, dichiara Giancarlo Baroni di Siulp Cisl, per i quali “non si intravedono soluzioni”, anche se “da tempo abbiamo chiesto l’aggregazione di personale”. Una schiarita all’orizzonte, invece, la vede il Questore Michele Sinigaglia: “Arriveranno rinforzi di organico ad aprile, ma per i passaporti ci tengo a dire che tutte le urgenze, per chi ne avesse, sono sempre valutate, non vogliamo lasciare nessuno senza documento”.