Covid, troppi asintomatici tra i ricoveri all’ospedale San Gerardo di Monza: nasce l’area di isolamento multidisciplinare, chiusa una chirurgia

All’ospedale San Gerardo di Monza nasce, per la prima volta, un’“Area di isolamento” multidisciplinare destinata ai malati Covid asintomatici che sono ricoverati per altre patologie.
Sale operatorie Chirurgia
Sale operatorie Chirurgia Fabrizio Radaelli

Chiusa una chirurgia (e sospesi gli interventi elettivi) all’ospedale San Gerardo di Monza nasce, per la prima volta, un’“Area di isolamento” destinata ai malati Covid asintomatici che sono ricoverati per altre patologie.

È la nuova strategia di gestione ospedaliera della pandemia che Paolo Bonfanti, direttore delle Malattie infettive, vede delinearsi in tre scenari distinti.

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«In questo momento è come se ci trovassimo di fronte a tre tipi di epidemia – dice Bonfanti – quella dei pazienti non vaccinati per cui il virus porta a situazione molto gravi esattamente come nella prima ondata, quella delle persone vaccinate che finiscono meno in terapia intensiva, ma sono persone anziane in cui l’infezione fa emergere patologie già in essere, infine c’è una fetta rilevante di pazienti ricoverati che si recano in pronto soccorso per altre problematiche, devono essere ricoverati e si scoprono positivi e asintomatici al momento del ricovero. Questo è l’aspetto totalmente nuovo di questa quarta ondata caratterizzata da variante Omicron, molta contagiosa e quindi molta diffusa nella popolazione anche in modo asintomatico».

È per loro che è stata creata un’area di isolamento multidisciplinare in cui sono seguiti dalle diverse équipe di specialisti.

«Sarà questa la strada da seguire nel momento in cui la pandemia diventerà endemica – prosegue Bonfanti – è una strada già sperimentata da alcune realtà lombarde e condivisa dalla rete degli infettivologi. È l’unico modo per garantire le cure in sicurezza».

Sono 157 i pazienti ricoverati , dato dell’ultimo bollettino, il numero dei pazienti in malattie Infettive è quasi raddoppiato negli ultimi sette giorni e in gran parte si tratta proprio di pazienti posti nell’area di isolamento.

L’impatto sull’attività ordinaria dell’ospedale si fa sentire: «Il numero dei ricoveri continua a crescere e purtroppo non abbiamo ancora raggiunto il picco – spiega Bonfanti – anche perché gli effetti negli ospedali della diffusione di Omicron si vedono sempre a distanza di due settimane. Stavamo lavorando per recuperare le liste d’attesa, ma questa quarta ondata sta fermando di nuovo l’attività ordinaria».