Covid, numero dei positivi in calo nel carcere di Monza: campagna vaccinale e screening

A tre settimane dallo scoppio di un focolaio di Covid-19 all’interno della casa circondariale di Monza, la situazione ora all’interno dell’istituto è in netto miglioramento: procede la campagna vaccinale e si effettuano tamponi di controllo.
MONZA CARCERE VIA SANQUIRICO
MONZA CARCERE VIA SANQUIRICO Radaelli Fabrizio

A tre settimane dallo scoppio di un focolaio di Covid-19 all’interno della casa circondariale di Monza, la situazione ora all’interno dell’istituto è in netto miglioramento. Sarebbero al momento dodici i detenuti ancora positivi che si trovano in isolamento. Erano una ventina a fine dicembre.

Continuano intanto le vaccinazioni, compresa la terza dose e nel contempo si procede con il monitoraggio sia della popolazione carceraria sia del personale, attraverso tamponi.

«Ovviamente qualche positivo fra i soggetti sottoposti in questi giorni al tampone è emerso. Questo si è unito alle assenze previste per il piano ferie del personale e si è creata inevitabilmente qualche difficoltà. Ma nel complesso l’istituto sta reggendo e la situazione è sotto controllo», fanno sapere da via Sanquirico.

Al momento sono ancora in vigore le regole del protocollo riguardo le misure interne da adottare in caso di quarantena, previste dalle disposizioni sanitarie.

Dopo la metà del mese di dicembre 2021 erano stati scoperti diversi casi di positività tra la popolazione carceraria e anche tra gli agenti in servizio nell’istituto. Per arginare il diffondersi del contagio sono state sospese alcune attività, e alcuni detenuti già a metà dicembre erano stati dirottati verso gli istituti di Bollate e in quello milanese di San Vittore.

Rimane però alta la preoccupazione tra i famigliari dei detenuti in questo momento di emergenza per le difficoltà di comunicazione con l’amministrazione carceraria.

«Hanno trasferito mio figlio a Bollate senza nemmeno avvisarmi. Mi stavo preparando ad andare al colloquio già fissato quando mi ha avvisata l’avvocato di mio figlio – racconta la madre di un detenuto – Ora lo hanno riportato a Monza e non riusciamo ad organizzare una videochiamata con il papà di mio figlio, che si trova in Sicilia, e che non vede il ragazzo da tre mesi».