Covid: la Lombardia resta in zona bianca, la Regione prevede le mascherine anche all’aperto

I parametri della Lombardia restano da zona bianca anche nell’ultima settimana del 2021. E intanto la Regione accoglie la norma nel nuovo decreto legge in arrivo e prevede l’uso della mascherina anche all’aperto.
Mascherine all'aperto mascherina coronavirus - foto creata da prostooleh/it.freepik.com
Mascherine all’aperto mascherina coronavirus – foto creata da prostooleh/it.freepik.com


Cresce la variante Omicron in Lombardia

, con dati dei ricoveri non preoccupanti, ma i parametri restano da zona bianca anche nell’ultima settimana del 2021. E intanto la Regione accoglie la norma nel nuovo decreto legge in arrivo e prevede l’uso della mascherina anche all’aperto, una disposizione che in diversi Comuni era già stata firmata (Monza, Seregno, Desio, Nova Milanese, Vimercate, Milano)

“I dati del monitoraggio settimanale confermano, anche per la prossima settimana, la zona bianca per la Lombardia. Di fatto, poi, anche nella nostra regione, come previsto dalla norma che sarà inserita nel nuovo Decreto Legge che il Governo si appresta a varare, si dovrà usare la mascherina all’aperto”, ha detto il presidente lombardo Attilio Fontana.

“Come ho già sottolineato più volte – dice il presidente – l’uso della mascherina all’aperto, che per me rimane fondamentale in occasioni di rischio come gli assembramenti, è già stata resa obbligatoria con ordinanza da molti sindaci. Devo inoltre constatare che molti lombardi non hanno mai smesso di usarla”.

“I dati di questa settimana – spiega ancora – registrano il tasso di occupazione dei posti letto in area medica ancora sotto il 15%, anche se, come in tutto il territorio nazionale, stiamo assistendo a una crescita importante dei contagi che ci spinge a tenere monitorata e attenzionata la situazione. Per questo il consiglio che rivolgo a tutti i lombardi è continuare a osservare le regole su distanziamento e uso dispositivi medici, avere particolare prudenza nei confronti dei soggetti più a rischio, ma soprattutto vaccinarsi e, ancora, vaccinarsi. Sia con la terza dose, che con la prima, per chi ancora non l’ha fatto. Solo questo può frenare l’impatto dell’aumento della circolazione del virus sui ricoveri ospedalieri”.

“Non sono mie valutazioni. I dati – conclude Fontana – lo confermano: nel mese di dicembre in Lombardia, il rischio di decesso per i non vaccinati è stato di 1,8 rispetto ai vaccinati (circa il doppio). Per quanto riguarda i ricoveri in terapia intensiva addirittura di 6,2 rispetto ai vaccinati. Una realtà che non si può ignorare”.