Covid e gravidanza: lo studio di ospedale San Gerardo di Monza e Fondazione MBBM sugli effetti del casco Cpap nelle donne incinte con polmonite

Gli effetti dell’uso del casco Cpap sulle donne in gravidanza al centro di un recente studio dell’ospedale San Gerardo di Monza e Fondazione MBBM: un capitolo dedicato ai risultati positivi ottenuti su donne incinte con insufficienza respiratoria acuta dovuta a polmonite da Sars-CoV-2. Secondo il direttore del reparto di Pneumologia: “ancora più importante sarebbe prevenire l’insorgenza della polmonite con la vaccinazione, anche per le donne in gravidanza”.
Ospedale donna incinta gravidanza - foto Parentingupstream/Pixabay
Ospedale donna incinta gravidanza – foto Parentingupstream/Pixabay

Gli effetti dell’uso del casco Cpap sulle donne in gravidanza al centro di un recente studio dell’ospedale San Gerardo di Monza e Fondazione MBBM, la Fondazione Monza e Brianza per il Bambino e la sua Mamma.

L’esperienza positiva della ventilazione tramite casco su pazienti con Covid-19, per prevenire l’intubazione, mancava proprio del capitolo sulle donne incinte con insufficienza respiratoria acuta dovuta a polmonite da Sars-CoV-2.

Il lavoro di squadra di pneumologia e terapia intensiva della Asst Monza con l’ostetricia della Fondazion ha permesso di estendere in questo senso casistica e risultati, con esiti positivi, nello studio “Praticabilità dell’applicazione della Cpap e fattori associati al peggioramento dell’insufficienza respiratoria nelle donne in gravidanza con Covid-19: esperienza di un centro di assistenza terziaria” (edito sulla rivista scientifica Plos One, pubblicata da Public Library of Science).

Lo studio ha arruolato 41 donne in gravidanza ricoverate per polmonite da Sars-CoV-2 all’ospedale San Gerardo di Monza tra marzo 2020 e marzo 2021. La Cpap è stata applicata nei casi di insufficienza respiratoria moderato-severa: il 66% ha mostrato necessità di ossigenoterapia e il 24% ha richiesto l’applicazione della Cpap tramite casco.

“Nelle 10 pazienti che hanno effettuato Cpap si è osservato un significativo miglioramento dell’ossigenazione e il presidio è stato ben tollerato in tutti i casi senza eventi avversi”, dice una nota dell’ospedale.

I casi si sono registrati in modo più frequente nel corso della terza ondata (gennaio-marzo 2021), “si è ipotizzato possano essere associati alle varianti del virus e alla minor copertura vaccinale nella popolazione di gestanti rispetto ad altre categorie di pazienti fragili” spiega ancora la nota.

“L’applicazione della Cpap tramite casco si è dimostrata sicura, ben tollerata e ha migliorato l’ossigenazione nelle donne in gravidanza con insufficienza respiratoria in corso di polmonite da SARS-CoV-2, tuttavia ancora più importante sarebbe prevenire l’insorgenza della polmonite e al momento l’unico strumento veramente valido e dimostrato è sottoporsi alla vaccinazione, anche per le donne in gravidanza”, sottolinea Alberto Pesci, direttore del reparto di Pneumologia dell’Ospedale San Gerardo e professore associato presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca.

La competenze nella ricerca e nell’assistenza delle malattie polmonari presenti nell’Ospedale San Gerardo per le donne in stato di gravidanza e puerpere erano già esempio di eccellenza. “Si tratta di una popolazione particolarmente vulnerabile in caso di infezioni che hanno come bersaglio le vie respiratorie. Per questo l’Unità di Ostetricia della Fondazione MBBM è stata inserita tra gli Hub Regionali per la cura del Covid in gravidanza e puerperio. L’articolo è la testimonianza di questa eccellenza e grazie al lavoro in team dei professionisti, tutte le donne sono guarite. Inoltre, grazie all’uso della Cpap la maggior parte di loro ha potuto proseguire la gravidanza partorendo il proprio bambino a termine” ha commentato Patrizia Vergani, direttrice del reparto di Ostetricia della Fondazione MBBM e professore associato.

Infine Giuseppe Foti, direttore della Terapia Intensiva generale e cardiochirurgica dell’Ospedale San Gerardo e professore associato: “Una volta di più questo studio dimostra l’efficacia e la fattibilità del casco Cpap, uno strumento sviluppato all’interno della ASST Monza ed ora utilizzato ampiamente in moltissimi ospedali. Inoltre questo studio dimostra in modo inequivocabile come la collaborazione interdisciplinare fra pneumologi, ostetrico-ginecologi ed anestesisti permetta di ottenere risultati clinici significativi riducendo il ricorso all’intubazione tracheale, alla ventilazione meccanica ed eventualmente all’Ecmo nelle giovani donne gravide colpite dal virus SARS-CoV-2”.