Covid, dimezzati i ricoveri in terapia intensiva all’ospedale San Gerardo di Monza

All’ospedale San Gerardo di Monza prosegue la lenta discesa del numero dei ricoverati, soprattutto in terapia intensiva: dimezzati i casi più gravi da 33 a 26 e oggi 16. Più di 70 operatori della struttura monzese sono impegnati nelle linee vaccinali.
In terapia intensiva nella prima ondata del Covid al San Gerardo di Monza - credito Martina Santimone/Areu
In terapia intensiva nella prima ondata del Covid al San Gerardo di Monza – credito Martina Santimone/Areu

Prosegue la lenta discesa del numero dei ricoverati al San Gerardo di Monza. Negli ultimi sette giorni i posti letto occupati per Covid sono passati da 182 della scorsa settimana e 157 di oggi. Molto più netta la discesa in terapia Intensiva, il reparto che ha visto per settimane la saturazione dei 33 posti letto ha registrato un sensibile svuotamento negli ultimi giorni passando da 26 a 16 ricoverati.

In Lombardia i ricoverati restano 3819 con 582 pazienti in Terapia Intensiva che si riducono al ritmo di una ventina al giorno. Sempre alto il dato dei decessi che nella provincia di Monza e Brianza ha raggiunto e superato le 2.400 vittime dall’inizio della pandemia con 27 morti negli ultimi sette giorni.

La pressione sul pronto soccorso resta comunque sempre alta: «Nell’ultima settimana – conferma il direttore generale Mario Alparone – abbiamo avuto 1.209 accessi di cui 1.169 non Covid e 106 per Covid».

Dei 106 pazienti che si sono presentati con sintomi legati al Covid in quaranta hanno avuto necessità di un ricovero, mentre gli altri hanno proseguito le cure al domicilio.

Dei 54 nuovi ricoveri di questa settimana dunque solo 14 sono legati a patologie non legate al Covid a testimoniare l’attività di un ospedale che fa fronte alle emergenze, ma non può ancora garantire l’attività elettiva.

Del resto il personale sanitario tra medici ed infermieri è impegnato nella campagna vaccinale che vede la Asst Monza impegnata a gestire 15 linee vaccinali tra l’ospedale, l’autodromo, l’area ex Philips e una parte delle linee del Polaris.
«Ogni linea vaccinale – spiega Alparone – impegna mediamente quattro o cinque persone». Fatti due conti 75 tra medici ed infermieri che vengono tolti ai reparti ospedalieri.

Per il recupero dell’attività elettiva occorrerebbero nuove risorse per riaprire posti letto e riconvertire i reparti.

«Non abbiamo in questo momento –conclude Alparone – indicazioni sul tema del personale per il recupero delle attività».

Anche se il numero dei ricoveri è quasi dimezzato rispetto alle settimane scorse dove si viaggiava al ritmo di oltre 70 nei sette giorni, il numero dei contagi resta sempre alto.

Avevano fatto ben sperare i dati della scorsa settimana che avevano segnato un calo fino a 129 casi al giorno, ma giovedì scorso i nuovi contagiati sono stai 259, 222 nella giornata di venerdì, ancora 220 sabato e 181 domenica. Poco significativo il dato di lunedì, giorno dopo la domenica festiva (60 contagi), risaliti a 135 martedì. Ieri i nuovi contagi brianzoli sono stati 172, in una giornata in cui i reparti della Lombardia si sono svuotati ancora un po’ ma in cui i morti regionali sono arrivati a 32.789. E tutti temono l’effetto delle nuove aperture.