Covid, calo dei ricoveri all’ospedale San Gerardo di Monza

C’è un primo calo nel totale dei pazienti ricoverati all’ospedale San Gerardo di Monza: sono 176, erano 192 la settimana precedente. Stabili i numeri dei casi più gravi, alto il numero dei decessi che, è spiegato, sono persone “ospedalizzate da molto tempo e con le forme più gravi di malattia”.
Ospedale san Gerardo
Ospedale san Gerardo Fabrizio Radaelli

Si registra un primo calo nel totale dei pazienti ricoverati per Covid all’ospedale San Gerardo di Monza. Sono 176 segnalati nel bollettino aggiornato a lunedì 24 gennaio, erano 192 la settimana precedente.

Di questi 141 sono nel reparto di Malattie Infettive (erano 153), stabili i numeri degli altri reparti: 12 in Pneumologia, 14 in Terapia intensiva e 8 in Subintensiva. Uno è in unità coronarica. L’età media sale a 72 anni (era 70).

Nell’ultima settimana 1.413 pazienti si sono rivolti al pronto soccorso, 178 con sintomatologia Covid e 66 ricoverati. Diciannove i decessi registrati, come spiega il professor Bonfanti persone “ospedalizzate da molto tempo e con le forme più gravi di malattia”.

“Rispetto alla settimana precedente si inizia ad assistere ad un calo dei pazienti ricoverati, espressione del fatto che il picco dell’epidemia è stato oramai raggiunto – analizza Paolo Bonfanti, direttore unità operativa di Malattie Infettive – Aumenta seppur lievemente il numero dei decessi ma questo è un dato fisiologico in quanto si tratta di pazienti ospedalizzati da molto tempo e con le forme più gravi di malattia: anche durante le altre ondate si osservava una fase in cui il numero di morti aumentava malgrado la curva epidemiologica iniziasse a scendere”.

E su Omicron: “I dati che si stanno accumulando sulla variante Omicron sembrano effettivamente mostrare una minor aggressività dal punto di vista clinico, ma ne confermano l’estrema contagiosità che può determinare ancora una importante pressione sul sistema sanitario. Proprio per questo, nonostante oramai ricorrano due anni dall’inizio della pandemia in Italia e tutti si è più stanchi di fronte a questa difficile prova, è importante non abbassare la guardia e continuare ad applicare correttamente le misure abituali di prevenzione della infezione (mascherine, distanziamento)”.