Coronavirus, una petizione a Monza e Brianza per “spesa e lavoro sicuri nei supermercati”: le firme online

C’è una petizione online nata da Monza e Brianza per rendere spesa e lavoro sicuri nei supermercati. È su change.org e ha già raccolto un centinaio di firme.
Monza  supermercati
Monza supermercati Fabrizio Radaelli

Una discussione nata in maniera spontanea dal confronto (a distanza) tra cittadini monzesi e brianzoli si è presto trasformata in una petizione online, che in pochi giorni sul portale change.org ha già raccolto un centinaio di firme.

Covid 19 / Spesa e lavoro sicuri nei supermercati” si rivolge alle aziende della grande distribuzione alimentare con una serie di proposte per migliorare il servizio.
«Fare la spesa online è un’impresa ed è difficile regolare il flusso della clientela nei punti vendita – ha spiegato Rossana Valtorta, tra i primi firmatari della petizione – per questo abbiamo pensato a una serie di suggerimenti per riorganizzare il servizio, visto che continueremo a vivere in queste condizioni ancora per diverso tempo».

Ecco allora l’appello, che i firmatari, in qualità di «consumatori attenti e responsabili», sperano possa essere «utile»: potenziare le capacità logistiche per consentire una spesa smart in tutte le forme possibili, dalla consegna a domicilio al ritiro al punto vendita, e studiare un metodo di prenotazione per scandire gli accessi ai supermercati, evitando le lunghe code. E poi assumere qualche addetto in più, per riorganizzare i turni, e garantire casse preferenziali ai volontari che, in accordo con i comuni e con le associazioni, consegnano la spesa agli over 65 e alle persone in quarantena. «Torneremo volentieri a fare la spesa in corsia non appena l’allarme sarà cessato, ma ora dovreste dimostrare di tenere realmente alla salute dei vostri clienti e del vostro personale – si legge nel testo della petizione che si rivolge direttamente alla gdo – Per la stessa ragione pensiamo che la riduzione dell’orario di apertura sia un provvedimento deleterio: sta creando disagio e un probabile aumento del rischio sanitario. Auspichiamo – concludono – un sempre maggior coordinamento fra il servizio essenziale che offrite e le istituzioni e che sono tenute a tutelare la nostra salute».