Coronavirus, ricorso Lombardia: “Zona rossa illegittima”, le motivazioni

È stata fissata per giovedì 21 gennaio l’udienza del giudice monocratico del Tar del Lazio per il ricorso della Regione Lombardia contro il Dpcm che determina la collocazione della Lombardia in zona rossa. Le motivazioni.
Concorezzo: Attilio Fontana
Concorezzo: Attilio Fontana Michele Boni

È stata fissata per giovedì 21 gennaio, alle 12, l’udienza del giudice monocratico della sezione 3^ quater del Tar del Lazio, per il ricorso della Regione Lombardia contro il Dpcm che determina la collocazione della Lombardia in zona rossa.

La Lombardia ricorre contro la presidenza del Consiglio dei ministri, ministero della Salute, l’Istituto superiore di sanità, il dipartimento degli Affari regionali. Presentando i dati, rt, indicatori e modelli di rischio, dice che “il dpcm del 14 gennaio, dando peso prevalente all’rt, non riesce a intercettare le situazioni di reale rischio per la tenuta del sistema sanitario”.

E che “(le misure) – illegittimamente – disposte con l’Ordinanza impugnata costituiscono un vulnus gravissimo (ed ingiustificato) al tessuto economico, sociale e produttivo della Regione: la classificazione nell’ambito della ’zona rossa’ preclude infatti, come noto, lo svolgimento di una vastissima platea di attività”.

La Lombardia chiede dunque di annullare, “anche con un decreto presidenziale, l’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza del 14 gennaio con cui la Regione è stata inserita in zona rossa e anche il Dpcm del 14 gennaio 2021 nella parte in cui definisce i criteri per la classificazione di zona arancione e zona rossa così come il Decreto Ministeriale 30 aprile 2020 sul monitoraggio e di ogni altro atto ad essi presupposto, conseguente o comunque coordinato o connesso”. Il testo completo è qui.