Coronavirus, raddoppiati in una settimana i ricoveri al San Gerardo di Monza: la situazione in Brianza

Sono più che raddoppiati in una settimana i ricoveri per Covid all’ospedale San Gerardo di Monza. Erano 25 la scorsa settimana con 5 pazienti in Terapia Intensiva, sono saliti a 53 con 34 ricoveri alla malattie infettive.
Monza ospedale San Gerardo
Monza ospedale San Gerardo Edoardo Terraneo

Sono più che raddoppiati in una settimana i ricoveri per Covid all’ospedale San Gerardo di Monza. Erano 25 la scorsa settimana con 5 pazienti in Terapia Intensiva, sono saliti a 53 nell’arco di soli sette giorni con 34 ricoveri alla malattie infettive, 6 in terapia intensiva, 7 in sub intensiva a Monza e al 6 al reparto sub intensivo di Desio.

Del resto quella che si disegna sul territorio di Monza e della Brianza è una curva di contagi in costante crescita dalla fine di agosto: 659 nuovi casi in una settimana da lunedì 5 ottobre a lunedì 12, una media di 88 casi al giorno e il record tutto negativo della provincia brianzola che si pone come il territorio più colpito della Lombardia, dopo la città di Milano e l’area metropolitana..

Numeri a cui corrisponde un aumento dei ricoveri al San Gerardo che è uno dei 17 hub lombardi per la lotta al Covid, uno dei primissimi a ripartire dopo la tregua estiva (al momento solo 10 hub su 17 sono stati riaperti).

«Siamo stati tra i primi cinque hub lombardi ad avere da subito casi gravi in terapia intensiva – conferma il direttore generale Mario Alparone – A Monza si curano i casi più complessi, mentre è già scattato il piano di emergenza regionale che ci permette di dirottare i malati meno gravi sull’ospedale di Vimercate».

Tutti i pazienti ricoverati provengono dal bacino di Monza e Brianza che, come dimostrano i numeri diffusi giornalmente è, in questa fase, un’area che sta subendo la seconda ondata epidemica.

Durante i mesi della pandemia il San Gerardo aveva trasformato l’intero settore B, fresco di ristrutturazione con stanze e arredi nuovissimi in un grande unico reparto Covid: «Ora in quel settore sono stati trasferiti diversi reparti già tutti operativi – dice Alparone – l’attività del San Gerardo ha ripreso a regime, ma se fosse necessario siamo pronti a riconvertirlo. Speriamo non ce ne sia bisogno».