Le videochiamate da qualche giorno sostituiscono le visite nelle case di riposo di Monza e Brainza: le precauzioni imposte dal coronavirus scombussolano anche la quotidianità dei più anziani. Alcune residenze, per mantenere il legame tra i degenti e i loro famigliari, hanno introdotto le videotelefonate.
LEGGI Tutte le notizie sull’emergenza Coronavirus a Monza e in Brianza
A Monza alla Fondazione don Angelo Bellani e a Casa Cambiaghi la comunicazione a distanza ha soppiantato quella reale già lunedì 24 febbraio.
«Abbiamo – spiegano dalla direzione – sospeso gli ingressi e abbiamo chiuso il centro diurno per tutelare gli ospiti. Gli anziani fragili, infatti, sono i soggetti più a rischio». Nelle due strutture è, inoltre, stata rivista la programmazione delle iniziative di aggregazione che, come la tombolata, prevedono la partecipazione di un numero elevato di persone: «Preferiamo – affermano i responsabili – organizzare attività con pochi ospiti per volta. In queste settimane gli operatori del servizio animazione curano, in particolare, le videochiamate», che consentono ai ricoverati di chiacchierare con i loro parenti e a questi ultimi di assicurarsi che i genitori o gli zii siano in buone condizioni.
“Videochiamiamoci” è l’invito lanciato dalla residenza Sant’Andrea perché “una telefonata vale un abbraccio”. L’opportunità è stata introdotta lunedì 2 marzo in seguito al contingentamento delle visite: «I parenti – racconta la direttrice Lucia Cassani – possono prenotare le chiamate alla reception e poi telefonare tramite messenger attraverso la mia pagina Facebook. Il servizio è molto apprezzato perché consente di vedere anche i degenti che dialogano a fatica».
L’unica limitazione è la durata di ogni collegamento che non può superare i dieci minuti.
Gli ingressi sono stati ridotti anche alla San Pietro dove sono ammesse solo le persone che hanno già prenotato la visita.