Coronavirus, nelle case di riposo le videochiamate garantiscono l’incontro con i parenti

Le restrizioni imposte dal decreto per il contenimento della diffusione del Coronavirus investono anche le case di riposo: e allora le videochiamate sostituiscono le visite.
Monza, casa di riposo Sant’Andrea
Monza, casa di riposo Sant’Andrea Fabrizio Radaelli

Le videochiamate da qualche giorno sostituiscono le visite nelle case di riposo di Monza e Brainza: le precauzioni imposte dal coronavirus scombussolano anche la quotidianità dei più anziani. Alcune residenze, per mantenere il legame tra i degenti e i loro famigliari, hanno introdotto le videotelefonate.


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A Monza alla Fondazione don Angelo Bellani e a Casa Cambiaghi la comunicazione a distanza ha soppiantato quella reale già lunedì 24 febbraio.

«Abbiamo – spiegano dalla direzione – sospeso gli ingressi e abbiamo chiuso il centro diurno per tutelare gli ospiti. Gli anziani fragili, infatti, sono i soggetti più a rischio». Nelle due strutture è, inoltre, stata rivista la programmazione delle iniziative di aggregazione che, come la tombolata, prevedono la partecipazione di un numero elevato di persone: «Preferiamo – affermano i responsabili – organizzare attività con pochi ospiti per volta. In queste settimane gli operatori del servizio animazione curano, in particolare, le videochiamate», che consentono ai ricoverati di chiacchierare con i loro parenti e a questi ultimi di assicurarsi che i genitori o gli zii siano in buone condizioni.

“Videochiamiamoci” è l’invito lanciato dalla residenza Sant’Andrea perché “una telefonata vale un abbraccio”. L’opportunità è stata introdotta lunedì 2 marzo in seguito al contingentamento delle visite: «I parenti – racconta la direttrice Lucia Cassani – possono prenotare le chiamate alla reception e poi telefonare tramite messenger attraverso la mia pagina Facebook. Il servizio è molto apprezzato perché consente di vedere anche i degenti che dialogano a fatica».
L’unica limitazione è la durata di ogni collegamento che non può superare i dieci minuti.

Gli ingressi sono stati ridotti anche alla San Pietro dove sono ammesse solo le persone che hanno già prenotato la visita.