Coronavirus, la nuova stretta di Conte: ecco l’elenco delle aziende considerate indispensabili. Fontana: «Finalmente!»

Nuove chiusure di tutte le fabbriche «non essenziali» in tutta Italia. Lo ha deciso il premier Giuseppe Conte. Ecco le filiere indispensabili che resteranno aperte.
Giuseppe Conte in diretta da palazzo Chigi
Giuseppe Conte in diretta da palazzo Chigi

«È necessario compiere un altro passo. Dobbiamo chiudere in tutto il territorio nazionale ogni attività produttiva non necessaria, non indispensabile a garantirci beni e servizi essenziali». Così il presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, ha annunciato nella tarda serata di sabato 21 marzo la nuova stretta, questa volta economica, valida in tutta Italia a partire da lunedì 23 marzo. Una decisione che ha seguito di poche ore un analogo provvedimento preso in autonomia dalla Lombardia, secondo quanto comunicato dal governatore Attilio Fontana. Lo stesso Fontana, dopo il discorso di Conte, ha affidato a una nota il proprio apprezzamento per la decisione: «Misure necessarie e inevitabili. Finalmente!». La stretta riguarda principalmente il mondo economico.


Chiusura delle fabbriche, come avevano chiesto le Regioni del Nord. Il premier assicura che «continueranno a restare aperti tutti i supermercati, i negozi di generi alimentari e di prima necessità. Non c’è ragione di fare code e corse agli acquisti. Resteranno aperte farmacie, servizi bancari, postali assicurativi, assicureremo tutti i servizi pubblici essenziali come i trasporti». Ma «al di fuori delle attività essenziali consentiremo solo il lavoro in modalità smart working e attività produttive rilevanti per il Paese. Riduciamo il motore produttivo dell’Italia, ma non lo arrestiamo». Il presidente del Consiglio, che ha parlato della «crisi più grave dal secondo dopoguerra», sottolinea che si tratta di una decisione «difficile ma necessaria. Lo Stato comunque c’è. Uniti ce la faremo».

Il provvedimento con le nuove misure restrittive vedrà la luce nelle prossime ore ma c’è già una lista delle attività sospese e non. Resteranno attive tutte le filiere ritenute essenziali, e quindi legate al settore alimentare, a quello farmaceutico e biomedicale e a quello dei trasporti. Restano attive l’industria delle bevande, le industrie alimentari, la filiera agro-alimentare e zootecnica, l’industria tessile solo legata strettamente agli indumenti di lavoro (escluso l’abbigliamento). Le produzioni gomma, materie plastiche e prodotti chimici non saranno interrotte, così come la fabbricazione della carta e raffinerie petrolifere.“Salve” anche le attività legate all’idraulica, all’installazione di impianti elettrici, di riscaldamento o di condizionatori e la fabbricazione di forniture mediche e dentistiche. E, come attività legate ai servizi essenziali, restano attive anche le riparazioni della strumentistica utilizzata nella filiera alimentare, farmaceutica o dei trasporti. Attive anche la gestione fognaria e quella della raccolta dei rifiuti, oltre alle attività bancarie, postali, assicurative e finanziarie. Continuano a operare, inoltre, edicole e tabaccai, oltre ai servizi d’informazione. Non dovrebbero essere intaccati dal provvedimento neanche i servizi veterinari, i call center e i servizi di vigilanza privata oltre alle attività di pulizia e lavaggio delle aree pubbliche.

Netta, invece, la riduzione delle attività legate alla pubblica amministrazione.Blocco totale del gioco, dal Gratta e vinci al Lotto, negli esercizi abituali, ma neanche giochi online: lo stop ha effetto immediato. Chiuse anche tutte le aziende che, non rientrando nell’elenco definitivo, sono quindi considerate non strategiche.