Coronavirus, la lettera dal presidente Csv ai volontari: «Rimbocchiamoci le maniche, vicini a chi ha bisogno»

Filippo Viganò, alla guida del Centro di servizio per il volontario di Monza Lecco Sondrio insiste sulla necessità di mantenere uno spirito unitario verso autorità e comunità. “Facciamo vedere che il volontariato e l’associazionismo sono con il cuore vicino a tutti coloro che necessitano di sostegno. Ciascuno di voi sa come fare: basta una telefonata o chiedere se c’è bisogno di aiuto”
Volontari davanti agli ambulatori in Brianza
Volontari davanti agli ambulatori in Brianza

In prima linea, sempre e comunque. Perché ciò che anima il volontario è l’attenzione al prossimo, a chi ha bisogno di aiuto. E allora, magari la tua associazione è ferma, non può fare nulla perché l’attività di cui normalmente si occupa è sospesa o ridotta ai minimi termini dalle direttive regionali e nazionali, ma c’è ben altro da fare e quindi ti rendi disponibile a dare una mano in altri ambiti. Senza dimenticare quelle realtà del terzo settore che in questo momento sono in prima linea, accanto a chi è nel pieno dell’emergenza Covid-19 in ambito sanitario. Per non parlare delle forme di volontariato spontanee, come fare la spesa per il vicino di casa anziano, invitato a stare in casa perchè più a rischio.

Il presidente di Csv Monza Lecco Sondrio, Filippò Viganò, ha scelto di inviare una lettera a tutti i volontari delle realtà che fanno riferimento al Centro di servizio per il volontariato. Un messaggio che, in realtà, fa bene a tutti, di questi tempi. Dopo aver, inevitabilmente, ricordato la necessità di rispettare sempre le prescrizioni igienico-sanitarie emanate dal Ministero della Salute, forte anche del suo ruolo professionale di medico di base, Viganò insiste sulla necessità di mantenere uno spirito collaborativo e unitario verso le autorità e la comunità. Insomma, solidali sempre. E forse, soprattutto in queste circostanze, anche con un pizzico di creatività.

“E’ questo il tempo di rimboccarsi le maniche ed operare positivamente per i nostri cari, gli amici, i compagni, la Comunità. In un tempo nel quale ci viene imposta la lontananza fisica, facciamo vedere che il volontariato e l’associazionismo sono con il cuore vicino a tutti coloro che necessitano di sostegno. Ciascuno di voi sa come fare: basta una telefonata, basta chiedere se c’è bisogno di aiuto… Purtroppo penso possa aumentare tra molte persone il senso di solitudine e di disagio, facciamo sentire loro la nostra presenza. Forse ci vorrà del tempo a risollevarsi. La nostra Comunità lo potrà fare bene ed in fretta se riusciremo a mantenere caldo il fuoco della solidarietà. È questo il compito più impegnativo che con coraggio e forza dobbiamo portare avanti”. E l’invito al contatto, in forme diverse, quelle necessarie: “Per questo continuiamo a sentirci, a rimanere in contatto tra noi. In questi momenti la sana creatività che ci contraddistingue può trovare nuove forme per azioni positive ed efficaci; insieme, troveremo altre modalità organizzative per essere sempre utili ai cittadini in difficoltà. Stiamo sereni e guardiamo avanti con fiducia”.