Coronavirus, la conferenza stampa di Regione Lombardia: i numeri aggiornati, sospesa attività ambulatoriale non urgente

La conferenza stampa di aggiornamento sull’emergenza Coronavirus in Lombardia: crescono i contagi, crescono i dimessi e i guariti, ma anche il numero dei decessi che sono saliti a 98. Sospese le attività ambulatoriali non urgenti.
La sede della Regione Lombardia
La sede della Regione Lombardia FABRIZIO RADAELLI

L’emergenza Coronavirus in Lombardia rimane in evoluzione e sotto stretta osservazione: crescono i contagi, crescono i dimessi e i guariti, ma anche il numero dei decessi che in un giorno sono saliti di 25 casi in pazienti con compromissioni cardiologiche o altre patologie. Lo comunica l’assessore al Welfare Giulio Gallera nella conferenza stampa in regione Lombardia.

L’aggiornamento dice che sono 2.251 i casi positivi (12% è rappresentato da personale sanitario), i ricoverati 1.169, i ricoverati in terapia intensiva 244, in isolamento domiciliare 364, i dimessi e i guariti sono 376 (+126 in un giorno), 98 i decessi (+25). Delle persone decedute l’87% ha più di 75 anni, l’11% ne ha fra 65 e 74 e il 2% fra 50 e 64. Undicimila sono le persone in isolamento volontario, 12.354 i tamponi effettuati.


I casi per provincia
: Bergamo 537 (+114 casi, soprattutto nord est provincia di Bergamo); Brescia 155; Como 11; Cremona 406; Lecco 8; Lodi 658; Monza Brianza 19; Milano e città metropolitana 197 di cui 86 a Milano città; Mantova 26; Pavia 151; Sondrio 4; Varese 17.

«Stiamo cercando di supportare e aiutare gli ospedali più sotto pressione e il sistema si è attivato in maniera incredibile. Molti i posti di terapia intensiva che si sono attivati: sono diventati 321, un messaggio molto importante – ha detto Gallera – Crescono però ancora gli arrivi nei pronto soccorso: 60, 70 pazienti al giorno, tutti con problemi respiratori».

E poi: «Le città più grandi della Lombardia hanno dati di contagi finora bassi rispetto alla popolazione (Milano 86) e speriamo che rimanga così: quando invitiamo tutti a limitare la vita sociale è per questo. Province come Como, Varese, Sondrio, Lecco quasi non sono toccate e questo è un grande aiuto per altri ospedali».

Un chiarimento riguardo due argomenti molto dibattuti dopo il nuovo decreto, i Centri diurni e le Rsa
: «I Centri diurni per disabili (Cdd) o i Centri diurni integrati, per utenti anziani, è stato scelto di tenerli aperti perché sono presidio socio-sanitario essenziale per famiglie. Per quanto riguarda le Rsa è necessario che entri solo un parente per paziente con tutte le protezioni del caso perché si tratta di ambienti molto fragili».

L’ultimora: «Interrotta tutta attività ambulatoriale (tranne urgenze) per destinare risorse dove c’è bisogno»
. Il provvedimento decorre dall’inizio della prossima settimana.

«Le attività ambulatoriali non urgenti e non differibili che vengono svolte in Lombardia saranno sospese dai prossimi giorni per il tempo strettamente necessario a fronteggiare l’emergenza coronavirus – ha detto l’assessore – Dalla lettura dei dati emerge che quotidianamente abbiamo 200 persone in più da ricoverare nei nostri ospedali per questo motivo abbiamo pensato di adottare, per un periodo di tempo contingentato, una misura straordinaria al fine di recuperare il maggior numero possibile di medici e infermieri nelle corsie e nei reparti. Voglio rassicurare i lombardi sul fatto che tutte le attività urgenti e non differibili, sia per i pazienti cronici che per il resto dei lombardi, verranno assicurate».

Per quanto riguarda l’economia il vicepresidente Fabrizio Sala: «Ribadiamo la nostra proposta per un intervento su tutto il territorio della Regione. Abbiamo chiesto al governo, noi come il Veneto e l’Emilia, di non fare distinzioni tra diverse zone. Aspettiamo ora il testo dal governo, visto che abbiamo appreso che il testo definitivo arriverà settimana prossima. Lavoriamo per stimare il danno economico immediato e le priorità degli interventi. Lavoriamo al nostro interno per primi progetti che possano sostenere l’economia e le funzioni per la scuola in questo periodo. Oggi abbiamo parlato con le compagnie di telecomunicazioni e anche con aziende che offrono piattaforme di e-learning per consentire al maggior numero di studenti possibile di seguire lezioni a distanza. Per quanto riguarda il sostegno alle famiglie il lavoro allo studio sul congedo parentale va in parallelo con voucher per baby sitter».
Sala ha poi sottolineato la non opportunità, a questo proposito, di mini-asili ricreati nelle case con i genitori nei giorni di chiusura delle scuole perché va contro le direttive e l’obiettivo delle misure di contenimento: «Può essere fatto con pochissimi bambini e sempre gli stessi ma se chiudiamo gli asili e poi si riaprono nelle case non va bene».

IL VIDEO DELLA CONFERENZA STAMPA