Coronavirus, Gallera: «Probabile una terza ondata a gennaio»

L’assessore Gallera è intervenuto in consiglio regionale e rispondendo a una interrogazione delle opposizioni ha parlato di una terza ondata di contagi «probabile nel mese di gennaio». Respinta una mozione di sfiducia nei suoi confronti.
L’assessore Gallera nel sopralluogo all’ospedale San Gerardo a metà novembre (da facebook)
L’assessore Gallera nel sopralluogo all’ospedale San Gerardo a metà novembre (da facebook)

«Probabilmente avremo una terza ondata e questa arriverà a gennaio: abbiamo bisogno che le persone che sono in prima linea ritrovino la forza, la motivazione per continuare a andare avanti a curare le persone che inevitabilmente andranno negli ospedali. Il mio impegno è assoluto».


LEGGI “Lombardia in zona arancione”, annuncia il presidente Fontana: ecco che cosa cambia



LEGGI Cosa si può fare in Zona arancione: spostamenti, acquisti e altri dubbi

Lo ha detto l’assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera in aula rispondendo a un’interrogazione avanzata dalle opposizioni per chiedere Iniziative urgenti a Regione Lombardia «per ridurre le tensioni tra le direzioni sanitarie e i medici ospedalieri».

Era la giornata in cui in consiglio regionale è stata votata la mozione, avanzata dal M5s, che chiedeva un cambio totale di assetto dell’assessorato lombardo al Welfare guidato proprio da Gallera: con voto segreto la maggioranza ha respinto la richiesta con 47 no. I voti a favore sono stati 31.

Nel suo intervento l’assessore ha difeso il suo lavoro: «Non è vero che non c’è una strategia, c’è una strategia importante» per fronteggiare «una pandemia che si evolve con grandissima velocità».

Gallera aveva evidenziato anche che «c’è anche la sofferenza di chi amministra», oltre a quella dei cittadini, perché «noi dobbiamo riuscire a dare delle risposte con quello che abbiamo, in termini di uomini e di mezzi».
Questo «è il compito e la fatica di amministrare in un momento così difficile: massimizzare i mezzi che ci sono per dare delle risposte». Ma, aggiunge l’assessore, «ancora una volta abbiamo vinto questa sfida nel ricoverare le persone», perché «la strategia ospedaliera fa parte della medicina territoriale».