Coronavirus e allergie da pollini: i rischi per chi soffre di asma media o grave

L’Istituto superiore di sanità ha segnalato i rischi per chi soffre di asma allergica nel periodo dei pollini: nulli per le forme lievi, ma per le forme medie e gravi esistono.
È arrivata la stagione dei pollini
È arrivata la stagione dei pollini FABRIZIO RADAELLI

Le allergie sono pericolose con l’epidemia di coronavirus? In genere no, in alcuni casi sì. A dirlo è l’Istituto superiore di sanità nei primi giorni di primavera, periodo critico per le persone che soffrono la stagione dei pollini. Gli esperti spiegano che fino al 20% della popolazione “riferisce sintomi stagionali legati al polline, i più comuni dei quali comprendono prurito agli occhi, congestione nasale, naso che cola e talvolta respiro sibilante ed eruzione cutanea”. Sono i sintomi che sono abitualmente indicati come febbre da fieno, allergia ai pollini o rinite allergica, che è comunemente associata all’asma allergica nei bambini e negli adulti.

“Negli studi finora disponibili le allergie, incluso l’asma allergico lieve, non sono state identificate come un fattore di rischio importante per l’infezione da SARS-CoV-2, o per un risultato più sfavorevole” scrive l’Istituto superiore di sanità, la massima autorità sanitaria italiana, che però aggiunge: “L’asma in forma da moderato a grave, in cui i pazienti hanno bisogno di cure quotidiane, è incluso nelle condizioni polmonari croniche che predispongono alla malattia grave”.

L’Iss segnala che chiunque sia in terapia di mantenimento, per esempio con corticosteroidi, broncodilatatori o altro, deve continuare il trattamento come prescritto dal medico. “Se sviluppano sintomi compatibili con covid-19, dovranno autoisolarsi, informare il proprio medico e monitorare la propria salute come tutti gli altri. Se si sviluppa una difficoltà progressiva respiratoria, devono cercare immediatamente assistenza medica”.