Coronavirus, Bmw e Ktm dicono no ad Eicma 2020: «Ma il Salone è confermato, per ora». Crolla il mercato delle due ruote: -66%

Eicma, il salone internazionale del Ciclo e del Motociclo di Milano si terrà a novembre, come ogni anno. All’edizione di quest’anno però non parteciperanno Bmw e Ktm. E il mercato delle 2 ruote segna un -66%.
Lo stand della Honda nell’edizione 2019 di Eicma
Lo stand della Honda nell’edizione 2019 di Eicma

Eicma 2020 in bilico? Mancano ancora diversi mesi per l’edizione 2020 dell’Esposizione internazionale del ciclo e motociclo di Milano ma, stante l’emergenza per la diffusione del Coronaviurs, iniziano già le prime defezioni. Che sono pure di un certo peso, visto che a dare forfait con così largo anticipo sono state Bmw e Ktm, due delle regine del Salone che si tiene annualmente negli ampi spazi di Rho-Fiera . «È una decisione legittima che rispettiamo, ma pensiamo sia ancora prematura»: così Paolo Magri, presidente di Confindustria Ancma e consigliere di Eicma S.p.A. «Questo – ha sottolineato Magri – è sicuramente un momento molto complesso e dinamico che richiede coesione e grande attenzione nei confronti dei desiderata dell’industria delle due ruote e della sua filiera. Per questo ci stiamo già confrontando con tutti i maggiori costruttori nazionali ed internazionali per cercare di valutare tutte soluzioni possibili, anche in considerazione della costante evoluzione della crisi sanitaria, per lo svolgimento della nostra manifestazione». «Ad oggi – ha concluso Magri – Eicmaa è confermata (le date: da giovedì 5 a domenica 8 novembre, ndr), sia per quest’anno che per i prossimi, nelle consuete date di novembre».

Eicma ha di recente rinnovato il proprio consiglio di amministrazione: l’avvocato Pietro Meda è il nuovo presidente. Con lui siedono nel rinnovato board Paolo Magri (Brembo), presidente di Confindustria Ancma, Stefano Giannotti (Kmi), Donatella Suardi (Scott) e Fabrizio Corsi (Yamaha).

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La Ducati Panigale al Salone 2019

La lettera aperta a Conte

La crisi del settore, che conta tante realtà produttive in Brianza, ha spinto Magri a scrivere una lettera aperta al presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte: «Il nostro Paese è leader in Europa nella produzione di ciclomotori e motocicli (320 mila unità corrispondenti al 45% della produzione europea) e di biciclette (2.600.000 unità, il 18% a livello europeo, primo esportatore in Europa), ed è il paese che vanta il maggiore parco circolante di 2 ruote a motore del continente, con circa 8 milioni di utilizzatori. Le nostre aziende generano un fatturato di cinque miliardi di euro e danno occupazione a 60 mila persone. Il mercato di biciclette e motoveicoli ha caratteristiche stagionali: la maggior parte delle vendite si concentra nel periodo primaverile/estivo: la serrata degli esercizi commerciali coincide, per noi, con l’inizio del picco di vendita. A differenza di altri settori industriali e commerciali, l’industria delle due ruote non avrà la possibilità di recuperare, nella stagione autunnale/invernale, i volumi persi in questi mesi, con ripercussioni pesantissime sulla tenuta del sistema. La rete vendita del settore delle due ruote, che conta circa 5 mila negozi in Italia, è composta da operatori di piccole dimensioni, microimprese, spesso a gestione familiare, privi di quella struttura finanziaria che consenta di sopravvivere ad un lungo periodo di inattività ma con le caratteristiche idonee ad applicare tutte le misure di prevenzione al contagio. Per queste ragioni le nostre aziende attendono – non appena le condizioni sanitarie lo consentiranno – di riprendere l’attività. Mi permetta anche di osservare che l’uso dei mezzi a due ruote, offre una forma di mobilità individuale che soddisfa le esigenze di distanziamento sociale, salvaguarda la sostenibilità ambientale e – nel caso della bicicletta – un comprovato aumento del metabolismo e delle difese immunitarie. Un’ultima considerazione sul ruolo che le due ruote hanno sempre interpretato all’interno del sistema della mobilità: riduzione dei tempi di percorrenza, minore occupazione dello spazio pubblico in sosta, abbattimento dei livelli di traffico e inquinamento, costi di utilizzo contenuti. Sono – questi – valori che rispondono alle grandi sfide della mobilità contemporanea e fanno di questa industria, degli imprenditori che la guidano e dei tanti uomini e donne che vi lavorano una risorsa irrinunciabile per il futuro del nostro Paese».

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La Ducati Panigale al Salone 2019



Il mercato delle due ruote

E che il mercato soffra, per usare un eufemismo, lo testimoniano i numeri: il giorno precedente la serrata dei negozi disposta dal DPCM 11 marzo 2020, infatti, nonostante fossero già in vigore alcune limitazioni alla circolazione, il mercato delle moto era in positivo del 2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, gli scooter addirittura registravano una crescita del 30% e solo i ciclomotori facevano segnare un calo del 7%. Il mese di marzo evidenzia, invece, un calo del mercato con 8.512 veicoli immatricolati (scooter e moto), pari a una riduzione del 66% rispetto allo stesso mese del 2019. Poco significative le differenze tra gli andamenti di scooter e moto, con i primi che registrano un calo del 62,7% e 4.701 veicoli venduti e le seconde che evidenziano una riduzione del 69,5% con 3.807 veicoli immatricolati. Analogamente i ciclomotori segnano un calo del 62,4% e 532 mezzi venduti. Guardando al primo trimestre del 2020, gli effetti della serrata dei negozi sono diluiti da un mercato che nei primi due mesi era in territorio positivo. Ciononostante, l’immatricolato di scooter e moto registra un calo del 24,7% con 41.298 veicoli venduti: gli scooter con 21.783 pezzi segnano una riduzione del 21,9%, seguiti dalle moto che fanno registrare 19.476 immatricolazioni, corrispondenti a un calo del 27,6%. Unica eccezione è rappresentata dai ciclomotori, che riescono ancora a spuntare un risultato positivo, con 4.023 veicoli venduti, pari a +8,2% rispetto al primo trimestre 2019.