Emergenza coronavirus: a Monza 157 persone morte, iniziata nei cimiteri cittadini la tumulazione delle urne in attesa

Lunedì i decessi a Monza sono saliti a 157 e le persone infettate hanno superato quota mille. sono numeri i comunicati dal sindaco Dario Allevi e il motivo per cui non è stata ancora fissata una data di riapertura del Parco.
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Fabrizio Radaelli

Lunedì i decessi a Monza sono saliti a 157 e le persone infettate hanno superato quota mille. sono numeri i comunicati dal sindaco Dario Allevi e il motivo per cui non è stata ancora fissata una data di riapertura del Parco.

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«Lunedì sarebbe stato troppo rischioso – assicura – mi auguro di poterlo fare quanto prima anche se in modo graduale, per qualche ora e in alcuni giorni della settimana. Prima, però, voglio vedere l’evoluzione della curva dei contagi».

E poi : «Il dato incoraggiante è rappresentato dal calo dei ricoveri. Ormai la maggior parte dei positivi ha sintomi molto lievi: al San Gerardo i pazienti Covid-19 sono scesi dagli oltre 600 a 178 di cui 26 in terapia intensiva».
Le persone in sorveglianza domestica sono invece 376 a Monza e 2.569 in tutta la provincia.

Sono state tumulate mercoledì nel cimitero di San Fruttuoso le prime undici urne dei defunti cremati nelle scorse settimane, nella fase più critica dell’emergenza sanitaria, e in attesa di essere sepolte. I riti di commiato, come prevedono le disposizioni del Governo per contrastare la diffusione del coronavirus, sono stati celebrati all’aperto e alla presenza di non più di quindici persone.
Da lunedì 11 maggio saranno collocate nei loculi di via Foscolo le circa 140 cassette con i resti degli altri monzesi che si trovano nelle agenzie di pompe funebri o nei depositi dei forni crematori: le cerimonie, come concordato dai sacerdoti con il Comune, saranno programmate sulla base dei quartieri di residenza dei deceduti.

Le urne con le ceneri dei monzesi deceduti negli ultimi due mesi e non ancora tumulate erano state contate la scorsa settimana tra le 160 e le 200.
«Nelle agenzie di pompe funebri, nei depositi dei forni crematori e perfino in qualche abitazione – aveva detto al Cittadino l’assessore ai Cimiteri Pierfranco Maffè – giacciono dalle 160 alle oltre 200 cassette. Con l’arciprete Silvano Provasi e gli altri sacerdoti stiamo cercando di capire come organizzare momenti di saluto per ciascun defunto nel rispetto delle norme di sicurezza».