Condannato a Monza lo scroccone del Telepass

Per ben 68 volte aveva oltrepassato il Telepass senza pagare il becco un centesimo: l’automobilista indisciplinato e “scroccone” è stato condannato dal Tribunale di Monza.
La corsia riservata al Telepass sull’autostrada
La corsia riservata al Telepass sull’autostrada

Per ben 68 volte aveva oltrepassato il Telepass senza pagare il becco un centesimo: per l’automobilista indisciplinato e “scroccone”, il pedaggio autostradale era come se non esistesse. Il tribunale di Monza lo ha condannato a 5 mesi di reclusione per insolvenza fraudolenta, oltre che al pagamento del danno complessivo stimato in circa 2.500 euro.

La barriera preferita dall’automobilista, condannato la scorsa settimana, era quella di Grandate, ma la prima infrazione era stata compiuta alla barriera di Monza. Secondo la ricostruzione effettuata in tribunale l’uomo, classe 1960 di Melzo ma originario della provincia di Caserta (Casal di Principe, non di Napoli come indicato erroneamente), nella stragrande maggioranza delle volte avrebbe viaggiato gratis.

Tra il mese di ottobre e il novembre del 2011, Schiavone a bordo della sua macchina avrebbe evitato il pagamento del pedaggio in autostrada utilizzando uno stratagemma tanto elementare, quanto efficace. Sempre secondo la ricostruzione effettuata in tribunale, l’automobilista campano si accodava a una macchina, per poi infilarsi sotto la barriera prima che si abbassasse.
Sfruttava i pochi secondi a disposizione, garantiti dall’apertura del telepass dell’autovettura che lo precedeva, per evitare il pagamento del casello in Autostrada. Un comportamento che tuttavia è stato smascherato da Società Autostrade che nel processo, per recuperare il danno economico subito, si è anche costituita parte civile.

«Non abbiamo elementi – ha sottolineato il legale di parte civile – che ci portino a credere che il proprietario della macchina non fosse anche l’utilizzatore. Grazie alle telecamere sono stati registrati 68 passaggi non pagati in autostrada nel giro di due mesi, tra ottobre e novembre. Un comportamento che può essere giustificato solo a chi ha la disponibilità piena dell’auto. Chiediamo che l’imputato paghi il danno patito da società autostrade che abbiamo quantificato in 1.490 euro. Un importo però maggiorato da 1.000 euro rappresentanti i costi sostenuti per l’istruttoria di questo genere».

Da Melzo, dove vive, scorrazzava a sbafo lungo alcuni dei tratti autostradali lombardi tra le province di Monza e Como. «Non è dimostrata – ha replicato la difesa – la volontarietà di eludere il controllo. Non è dimostrata inoltre l’operazione di accodarsi».

Il giudice ha accolto in pieno le richieste della Procura.