Concorso dei vigili in consiglio comunale a Monza, il sindaco Allevi: «Fiducia nel comandante minata»

Il caso del concorso della Polizia locale che ha visto uscire tra i sei vincitori anche il figlio della compagna del comandante lunedì sera è stato affrontato nel consiglio comunale. Il sindaco Allevi: «Fiducia minata».
Monza - Consiglio comunale a porte chiuse
Monza – Consiglio comunale a porte chiuse Fabrizio Radaelli

“Francamente è meglio ora che non lo veda. Potrebbe giustificarsi, ma non ha giustificazioni”. E ancora: “La fiducia è minata”. Dario Allevi è intervenuto lunedì sera in consiglio comunale nel caso del concorso della Polizia locale che ha visto uscire tra i sei vincitori anche il figlio della compagna del comandante Piero Romualdo Vergante. La seduta si è tenuta a porte chiuse, vista la necessità di discutere di persone, ma il primo cittadino, a discussione quasi terminata, ha voluto ricostruire la storia passo passo: “Ho chiesto la parola per fare chiarezza, ho verificato personalmente e in tempi record tutto l’iter”.


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La vicenda si snoda tra il febbraio e il giugno di quest’anno. Due giorni prima che la commissione per l’allestimento del concorso avvii i lavori – spiega il sindaco – il comandante Vergante presenta le proprie dimissioni dalla commissione stessa, adducendo motivi personali non meglio precisati. Con una determina del 16 aprile la commissione vede la nomina, in sostituzione di Vergante, dell’avvocato Paola Brambilla. Stabilita l’assenza di incompatibilità nella seduta del 18 aprile, la commissione procede con il concorso che vedrà la partecipazione di 249 aspiranti agenti. In quest’arco di tempo e fino al 18 maggio vengono ascoltati i 47 concorrenti che hanno superato lo scritto e si arriva al 2 luglio con la proclamazione dei sei vincitori. Tra cui, appunto, anche il figlio della compagna del comandante. Una doccia fredda – ha precisato poi Allevi – visto che nessuno, ha detto, sapeva della presenza fra i sei del figlioccio del comandante.

Ora la faccenda passerà nelle mani alla commissione disciplinare che a breve entrerà in funzione per stabilire eventuali responsabilità. L’audizione del comandante Vergante è prevista, secondo quanto fatto sapere dal sindaco, nei primi giorni di agosto. Resta l’amaro in bocca del sindaco che ha parlato chiaramente di inopportunità: “Avrebbe potuto informarci e sarebbe stata nominata una commissione esterna per evitare qualsiasi ombra di irregolarità“. “Resta il fatto – ha aggiunto Allevi – che il comandante ci ha messo in una situazione da cui ora si dovrà valutare attentamente come uscire dal momento che se annullassimo il concorso, gli altri vincitori avrebbero tutto diritto a ricorrere. E vincerebbero”.

“Siamo soddisfatti che il sindaco abbia verificato l’iter, è quello che avremmo chiesto – ha commentato Egidio Riva, capogruppo Pd – resta però il problema politico. Quello del comandante della polizia locale è un incarico di natura fiduciaria, cosa che evidentemente non c’è più. In una giunta che aveva puntato tutto su legalità e sicurezza, abbiamo ora abbiamo il sindaco da una parte e il comandante della Polizia locale dall’altra”.

Il sindaco ha annunciato sempre lunedì sera la necessità di uscire definitivamente da situazioni come questa: “Stiamo valutando l’ipotesi – ha spiegato – per qualsiasi concorso futuro, anche dell’inserimento nei documenti dei partecipanti di una dichiarazione su eventuali parentele con personale già presente in Comune. Questo non significa che non potranno partecipare al concorso, ma nel caso provvederemo a istituire una commissione esterna a garanzia del risultato”.