Concorezzo, cartelle pazze Equitalia «Non pagherò, nel caso farò causa»

Sotto l’albero arrivano le cartelle pazze di Equitalia. La disavventura di Danilo Ricci, presidente di un’associazione genitori: «Richieste di denaro non dovute, si può prospettare una truffa».

Un regalo di natale fuori dal comune? Una bella cartella pazza di Equitalia. Anzi, magari tre. Ecco togliete il “magari” e troverete la storia che è capitata ad un concorezzese. A rivelare tutto è stato Danilo Ricci, conosciuto in paese per essere il presidente della neonata associazione di genitori Per più scuola. Proprio la vigilia di Natale Ricci ha rivelato che «qualche settimana fa, è arrivata una cartella esattoriale da Equitalia, che intimava di pagare 78 euro, per una violazione al codice della strada». Si badi: non si trattava di un mancato pagamento, ma di un pagamento effettuato in ritardo.

Così Ricci ha deciso di chiedere spiegazioni a chi di dovere: «Ho chiamato allora l’Agenzia delle entrate per sapere di cosa si trattasse – ha aggiunto – E mi sono sentito rispondere che non erano tenuti a darmi spiegazioni e mi sarei dovuto iscrivere al loro sito». Il concorezzese però non ha gettato la spugna: «Allora ho chiamato il comando dei vigili di Milano che, gentilissimi, mi hanno detto che probabilmente era una multa del 2004 pagata in ritardo». Non solo, ma era anche in prossima alla prescrizione. Embè, che c’è di strano?

Di strano c’è che a stretto giro Ricci è stato oggetto di altre due cartelle esattoriali simili con importi irrisori: «Una di queste – ha rivelato – mi intimava di pagare ben 9.50 euro per motivi identici, questa volta legati al modello unico. Non vedendoci chiaro, ho fatto controllare le cartelle al mio commercialista. Ho scoperto così che questi pagamenti non erano dovuti». Quindi Equitalia non vedrà un euro dalla famiglia Ricci: «Piuttosto li do in beneficenza, ma non ho intenzione di pagare per cose che non ho fatto. I documenti di cui sono in possesso attestano la mia onestà davanti al fisco. Non accetto la pressione psicologica e lo stato di intimidazione di Equitalia che ti costringe a pagare anche se non devi nulla, secondo il mantra per cui “tanto la gente per queste cifre è meglio pagare per non avere rogne”».

Il concorezzese è pronto ad andare fino in fondo con questa storia: «Attendo i prossimi avvisi di pagamento e aprirò un contenzioso, se necessario. Sono proprio curioso di vedere cosa farà allora Equitalia». E sul suo profilo Facebook ha aggiunto: «Se questo è il sistema che lo stato usa per trattare i propri cittadini, devo dire che siamo veramente messi peggio di quanto immaginavo. Se a voi o parenti, o amici è successo la stessa cosa, che ne dite di fare una causa comune ad Equitalia per truffa?». Ricci da quasi un anno è il presidente dell’associazione di promozione sociale Per più scuola, una onlus che sostiene le attività didattiche dell’istituto comprensivo Guglielmo Marconi, ma anche gli alunni in difficoltà economica.