Commercio a Seregno: nei primi sei mesi del 2021 26 cessazioni di attività, ma 44 aperture

Il punto dei primi sei mesi di 2021 del commercio a Seregno: tengono soprattutto i negozi tradizionali (36 nuovi punti vendita). Il 2020 si era chiuso con un saldo negativo di una unità.
Seregno: tra le novità dei negozi del centro "Giobatta", la focacceria ligure
Seregno: tra le novità dei negozi del centro “Giobatta”, la focacceria ligure Paolo Volonterio

Il mondo del commercio locale a Seregno è in fermento. In quest’ultimo periodo sono parecchie le aperture di nuove attività, a cui fanno da contraltare delle chiusure, anche se restano ancora diverse saracinesche mai alzate.

Dai dati forniti dall’ufficio comunale del commercio nei primi sei mesi del 2021 le aperture sono state 70, contro 26 cessazioni con un saldo positivo di +44, di cui 15 subingressi. Il maggior numero di aperture è risultato di negozi tradizionali (36) seguito da 16 del settore produttivo, 12 parrucchieri, estetisti e tatuaggi, e 6 tra pubblici esercizi, bar, pizzerie. Ben 31 le attività di e-commerce, di cui 14 nei primi tre mesi e 17 nei successivi tre. Per contro il maggior numero di cessioni (9) ha riguardato i negozi tradizionali (abbigliamento) e 8 del settore parrucchieri, estetisti. Nel trimestre gennaio-marzo 18 sono stati gli avvii di negozi tradizionali, così come anche tra aprile e giugno. Il maggior numero di subingressi (7) ha riguardato il settore produttivo.

L’anno 2020, in città, si era chiuso con un saldo negativo tra aperture e chiusure, seppur solo di una unità. Erano iniziate 77 nuove attività di cui 36 negozi tradizionali, 8 di esercizi pubblici e bar, 26 di produttivo e 7 tra acconciatori ed estetisti. I subingressi erano stati 25, di cui ben 13 del settore bar, pizzerie e 10 nei negozi tradizionali. Nessuno del produttivo. L’e-commerce aveva registrato 35 inizi e ha chiuso l’anno con sole 30 attività operative. Le chiusure nei quattro settori considerati erano 78.

«Dai dati dei primi sei mesi dell’anno – spiega l’assessore alle attività produttiva, Ivana Mariani – emerge in maniera chiara la ripartenza dell’economia della città, rispetto al 2020. Come amministrazione non possiamo che guardare con soddisfazione alla città che riparte. “Seregno riparte” è stato proprio lo slogan del programma di sostegno alle imprese locali che abbiamo lanciato lo scorso anno e che sta tuttora proseguendo. Il 2020 è stato molto difficile anche per le nostre attività produttive e commerciali, ma i numeri rivelano una buona tenuta. Abbiamo creduto nel nostro tessuto economico, abbiamo cercato di stare al fianco delle nostre imprese attraverso sgravi fiscali e i vari bandi con ristori e incentivi all’innovazione digitale e all’efficientamento energetico. Siamo contenti che e tanti imprenditori mostrino fiducia nella potenzialità che la nostra città offre e decidano di investirvi».

Gli investimenti in quest’ultimo periodo si sono visti con l’apertura di attività varie e diverse tra loro. Sotto gli occhi di tutti ci sono “Croff” con i suoi oggetti per la casa, e “Giobatta” la focacceria ligure, che hanno rivitalizzato un tratto di corso del Popolo, che era spento.

O anche “Second Love”, la boutique di abiti nuovi prelevati da depositi dei marchi più prestigiosi del secondo tratto di via Garibaldi, per non dire delle librerie Ubik di via Umberto, nei locali dell’ex Dell’Orto moda, e sempre nella stessa arteria un laboratorio di pellicceria e un laboratorio di golosità siciliane, ma anche “Evita abbigliamento” e ”Brums bimbi” che hanno riportato curiosità tra via Trabattoni e piazza Segni, così anche “Camomilla Italia” in piazza Vittorio Veneto. Hanno annunciato chiusura Jelpo e Sandro Ferroni di via Vincenzo da Seregno e Interno chic di corso del Popolo. Ancora con troppe saracinesche chiuse via Cavour e piazza Risorgimento. Sorprese in arrivo in via Garibaldi.