Comitato pendolari: «Invasione di cuori per salvare il tram Milano-Limbiate»

Tempo di cuori per gli innamorati, in vista del 14 febbraio, ma anche tempo di cuori per dimostrare il proprio sostegno al tram Milano-Limbiate, che da più di un secolo corre lungo la Comasina e da aprile rischia lo stop. L’iniziativa lanciata sul facebook chiede di costruire un cuore con un messaggio e lasciarlo sui vagoni e alle fermate.
La fermata centrale in città, davanti al municipio di Limbiate
La fermata centrale in città, davanti al municipio di Limbiate Ileana Brioschi

Tempo di cuori per gli innamorati, in vista del 14 febbraio, ma anche tempo di cuori per dimostrare il proprio legame, per molti quotidiano, e il proprio sostegno senza remore al tram, il mezzo di trasporto che da più di un secolo corre, senza temere maltempo e traffico, lungo la Comasina.

E che ora, come denunciato ormai da tempo i comitati e le associazioni degli utenti rischia di cessare nuovamente l’esercizio nel mese di aprile, se non si interverrà con la manutenzione straordinaria.

«Costruisci un cuore e appendilo all’interno del tram e alla fermata con su scritto il tuo messaggio»: è questo l’invito lanciato dal gruppo Facebook Salviamo il tram della Comasina Milano-Limbiate e dalla lista civica padernese «Insieme per cambiare» per il giorno di San Valentino e quelli successivi.

«Tanti pendolari hanno dimostrato la propria preoccupazione – spiega il senso dell’originale campagna Michele Reggiani, una delle anime del gruppo – e quest’idea, lanciata proprio dai componenti della lista civica padernese, che noi abbiamo ben volentieri sostenuto, vuole essere un ulteriore campanello d’allarme e un invito alle istituzioni a non lasciare gli impegni sulla carta ma a trasformarli in atti concreti per salvare la linea».

Ora, al fianco del tanto agognato iter di riqualificazione, l’attenzione è puntata sugli interventi necessari in breve di giro di volta per la prosecuzione del servizio su binari. Come riferito dalla consigliera di città metropolitana delegata alla Mobilità Siria Trezzi, in una comunicazione inviata ad uno dei componenti dei comitati, in un incontro di novembre Regione Lombardia si era detta disponibile ad impegnare la quota destinata al rifacimento dell’opera alla messa in sicurezza per il medio periodo, secondo il piano richiesto dall’Ustif per sventare la chiusura e a stanziare fondi aggiuntivi per il rinnovo del materiale rotabile. «Ma in questi mesi non c’è stata nessuna novità – è la denuncia – ed è ora di agire».