«Ciao Maestro, ti voglio bene»: l’addio di Arianna Errigo al suo maestro Ermes Cassago

«Mentre ero in Polonia ho appreso la notizia della tua scomparsa. Mi dispiace tanto Maestro». È con queste parole affidate a Facebook che Arianna Errigo ha voluto ricordare il suo maestro Ermes Cassago, morto a 76 anni.
La foto che ha condiviso sui social la Errigo: si vede lei, al centro, con Ermes Cassago a sinistra
La foto che ha condiviso sui social la Errigo: si vede lei, al centro, con Ermes Cassago a sinistra

«Mentre ero in Polonia ho appreso la notizia della tua scomparsa. Mi dispiace tanto Maestro. Insieme a Giuseppe Davidde siete stati gli artefici di tutta la mia carriera. A sei anni entrai in una palestra a Monza e voi due mi avete fatto innamorare di questo sport meraviglioso. Mi avete insegnato le basi per poter camminare da sola. Ora su ogni pedana veglierà un altro angelo pronto a darmi il consiglio giusto. Ciao Maestro, ciao Ermes. Ti voglio bene».


È con queste parole affidate alla sua pagina Facebook che la campionessa di scherma Arianna Errigo ha voluto ricordare il maestro Ermes Cassago, colonna dell’Asd Brianza scherma di Monza morto all’età di 76 anni. Classe 1942, ha iniziato a praticare scherma nel 1956 e poi, nel 1983 è diventato maestro. Ha rappresentato il tricolore in tutto il mondo conquistando nella categoria Master due volte il titolo di Campione del Mondo (2013 e 2015) e tre volte quello di Campione d’Europa (2013, 2015, 2016), oltre a vari piazzamenti di rilievo. Campione Italiano di spada categoria 4 a Longarone a giugno 2017 per la nona volta, il sesto consecutivo, «ha amato e fatto amare la scherma come la amava lui ai suoi allievi e a tutti gli amici-avversarsi in pedana» lo ricordano in Federscherma.

La sua società lo ha ricordato con queste toccanti parole sul proprio sito web: «Avevi proprio così tanta fretta e non vedevi l’ora di andare ad insegnare scherma agli angeli? Te ne sei andato così velocemente e hai lasciato tutti quanti noi sbigottiti ed in lacrime, orfani della guida che hai saputo essere per i tanti grandi e piccoli atleti che in questi anni ti hanno adorato. Siamo tutti confusi e non comprendiamo come hai potuto lasciarci soli, dopo anni di conoscenza ed amicizia; come potremmo fare ad andare avanti senza la tua umanità, senza il tuo sorriso, senza i tuoi insegnamenti, senza la tua fisarmonica, senza i tuoi disegni, senza di te. Ora starai già discutendo col Maestro Davidde di fioretto, spada e sciabola, di parate e controparate, di come mettere in guardia gli angeli più impazienti, mentre noi non possiamo fare altro che rimpiangere i momenti che senza di te non ci saranno più».