Chiesa, cinque brianzoli tra i nuovi diaconi ordinati dall’arcivescovo a Milano

Cinque brianzoli tra i ventidue studenti del seminario che sono stati ordinati diaconi sabato nella cerimonia nel Duomo di Milano presieduta dall’arcivescovo, monsignor Mario Delpini.
Diaconi nuovi - foto Chiesa di Milano
Diaconi nuovi – foto Chiesa di Milano

Ventidue studenti del seminario sono stati ordinati diaconi sabato nella cerimonia nel Duomo di Milano presieduta dall’arcivescovo, monsignor Mario Delpini.

Tra loro anche cinque brianzoli. Si tratta di Jacopo Aprico, originario della parrocchia Santi Pietro e Paolo di Muggiò, Davide Ciarla, di Biassono, della parrocchia San Martino, Marco Guffanti, proveniente dalla chiesa di San Giorgio a Limbiate, Angelo Radaelli della parrocchia Santi Nazaro e Celso a Verano Brianza e Simone Tremolada, originario della parrocchia Sant’Eustorgio di Arcore. Quattro di loro provengono dalla zona pastorale quinta di Monza, Marco Guffanti, di Limbiate, è originario della zona pastorale settima di Sesto San Giovanni.

Chiesa, cinque brianzoli tra i nuovi diaconi ordinati dall’arcivescovo a Milano
Diaconi nuovi – foto Chiesa di Milano

L’età media dei ventidue diaconi – fanno sapere dalla curia di Milano – è di trent’anni. Il più vecchio ha 57 anni, il più giovane solo 24. La metà di loro ha già conseguito una laurea prima di intraprendere il percorso in seminario. Nel gruppo c’è un ingegnere chimico, un ingegnere biomedico, un avvocato, un infermiere, un idraulico. Ma anche un ex consigliere comunale, chi ha studiato per diventare veterinario o esperto di comunicazione. Come Marco Guffanti che, cinque anni fa, stava studiando per la laurea specialistica in Comunicazione ed era impegnato in un tirocinio quando ha preso la decisione di entrare in seminario.

«Alcuni di loro hanno già avuto esperienze lavorative come insegnanti di religione o educatori negli oratori della diocesi», fanno sapere dalla curia milanese.

All’unanimità i futuri sacerdoti (saranno poi ordinati il prossimo giugno) hanno scelto la frase “Io sono con voi”, tratta dal Vangelo di Matteo, come motto. L’immagine per il loro anno è dell’artista americano Mike Moyers dal titolo “Hallelujah”.

«Il quadro – spiegano i candidati – rappresenta il regno di Dio illuminato dalla sua luce gloriosa e abitato da tutti coloro che hanno fatto esperienza della sua opera redentrice per mezzo di Cristo. Una moltitudine di persone segnate dalle loro storie, dove anche le più difficili e frastagliate sono curate con compassione e amore, illuminate dalla sua presenza».