C’è un po’ di Brianza nel Nobel per la fisica 2017: un monzese nel team delle onde gravitazionali

C’è un po’ di Brianza nel premio Nobel per la fisica 2017. Grazie a Davide Gerosa, 29 anni di Monza, ex studente del Frisi, membro del team dei professori Thorne e Barish premiati, insieme a Weiss, dall’Accademia di Svezia per la rilevazione delle onde gravitazionali.
il 29enne Davide Gerosa, il ricercatore nello staff del premio Nobel delle onde gravitazionali
il 29enne Davide Gerosa, il ricercatore nello staff del premio Nobel delle onde gravitazionali Paolo Volonterio

C’è un po’ di Brianza nel premio Nobel per la fisica 2017. È stato nei giorni scorsi assegnato all’osservazione diretta delle onde gravitazionali e di fatto all’apertura di impensabili nuove frontiere nell’esplorazione del cosmo. I padri che le hanno “catturate” sono tre scienziati americani protagonisti, per primi, del grande risultato inseguito da un secolo: Rainer Weiss, 85 anni, del Mit di Cambridge, Barry C. Barish, 81 del Caltech e Kip S. Thorne, 77, dello stesso politecnico californiano.

Nella mattinata statunitense di martedì 3 ottobre, i due sorridenti professori: Kip Thorne e Barry Barish per la notizia del Nobel, si ritrovano a brindare assieme al team di scienziati e ricercatori del loro centro al Caltech (Californian institute of techonology) di Pasadena Los Angeles, e nel gruppo c’è anche Davide Gerosa, 29 anni, di Monza, che è presente al Caltech, come ricercatore dall’ottobre 2016. Gerosa, si è laureato in astrofisica all’università degli studi di Milano nel 2013, ottenuta col massimo dei voti 110/110 “cum laude”. Anche nella laurea triennale in fisica aveva riportato 110/110 “cum laude”.
In precedenza si era diplomato al liceo scientifico Frisi di Monza col voto di 100 alla maturità. Dal 2013 per tre anni ha studiato all’università di Cambridge, nel dipartimento di matematica applicata e fisica teorica, discutendo poi la tesi “modellazione sorgente all’alba dell’astronomia gravitazionale”, supportato dalla prestigiosa borsa di studio dell’Isaac Newton studentship.


E dall’ottobre 2016 è in California alla Caltech, una delle più prestigiose università degli Usa, come studioso post-dottorato. Il suo campo di ricerca sono proprio i buchi neri e le onde gravitazionali.

Grande è stata la soddisfazione di Davide Gerosa e di tutta la squadra al Nobel party, come ha riferito al Cittadino la mamma, Luisa Caslini, da alcuni anni dirigente scolastica del liceo linguistico Candia di Seregno, ma storica insegnante di lingua tedesca nell’istituto di via Torricelli.

«Mio figlio – ha ricordato- è un ricercatore promettente e al suo attivo ha numerose pubblicazioni scientifiche, oltre a tante partecipazioni a conferenze in diverse università europee e americane. È un tipo piuttosto schivo che non ama apparire. In famiglia siamo ovviamente fieri di questo risultato che è un’ulteriore dimostrazione, se ce ne fosse bisogno, della validità dei nostri giovani italiani, e ci auguriamo che lui e sua moglie, essa pure ricercatrice, possano rientrare in Italia a svolgere la stessa attività».