Caso Meroni a Lissone, la maggioranza si appella alla Costituzione: “Post disonorevole, si dimetta”

Ordine del giorno dei consiglieri dei gruppi e delle liste di maggioranza che attaccano l’esponente della Lega resosi protagonista di un post contro la senatrice a vita Liliana Segre.
Lissone Fabio Meroni
Lissone Fabio Meroni Fabrizio Radaelli

Un ordine del giorno urgente per chiedere che Fabio Meroni si dimetta dal consiglio comunale di Lissone “quale atto di dignità, disciplina ed onore”. È l’atto ufficiale con cui i consiglieri dei gruppi e delle liste di maggioranza attaccano l’esponente della Lega resosi protagonista di un post contro la senatrice a vita Liliana Segre.

Meroni si è scusato pubblicamente per le sue affermazioni, ma la maggioranza consiliare di Lissone ritiene che “il rassegnare le dimissioni sarebbe l’unico atto per restituire quella dignità tipica delle istituzioni democratiche dello Stato italiano” e chiede con un atto formale al presidente del consiglio comunale che l’ordine del giorno urgente sia messo in discussione nella seduta ordinaria di lunedì 29 novembre.

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I firmatari ricordano “che anche i vertici della Lega hanno preso le distanze e condannato tale gesto e che tutti i consiglieri di minoranza e del gruppo misto hanno condannato le parole del consigliere Meroni” e considerano che il suo gesto “ha giustamente sconvolto l’opinione pubblica nazionale per la gravità del fatto e per la disumanità di rivolgersi ad un essere umano, per di più reduce della follia e della violenza naziste, con un numero che rappresenta il più grande spregio della persona umana”.

L’ordine del giorno chiama in causa l’articolo 54 della Costituzione che “impone a coloro che svolgono funzioni pubbliche di adempierle con disciplina ed onore” e i consiglieri di maggioranza ritengono per questo che il post del consigliere Meroni “è profondamente indegno e disonorevole sia per la persona della senatrice Segre, che per tutte le istituzioni democratiche”.