Caso Asfalti Brianza, lettera dei sindaci di Monza, Agrate e Brugherio

Caso Asfalti Brianza di Concorezzo: i sindaci di Monza, Agrate e Brugherio scrivono alla procura, alla prefettura, alla Provincia di Monza e della Brianza, al Dipartimento di Milano e Monza di Arpa Lombardia, all’Ats della Brianza e all’Ato di Monza e Brianza per chiedere conto della ripresa delle attività e delle conseguenti nuove segnalazioni dei cittadini.
Concorezzo asfalti brianza
Concorezzo asfalti brianza

Una lettera a tre firme spedita dai sindaci alla procura, alla prefettura, alla Provincia di Monza e della Brianza, al Dipartimento di Milano e Monza di Arpa Lombardia, all’Ats della Brianza e all’Ato di Monza e Brianza: insomma, a tutti quelli che hanno voce in capitolo nel caso della Asfalti Brianza, l’azienda di Concorezzo che produce (appunto) asfalti e che da anni mette in allarme i cittadini per le emissioni dalle sue lavorazioni.

I sindaci di Monza, Agrate Brianza e Brugherio chiedono conto della ripresa parziale delle attività ed evidenziano come “abbia da subito fatto ripartire le segnalazioni dei cittadini alle istituzioni”.

“Del resto, la ripartenza è avvenuta senza nessuna preventiva risoluzione delle numerose criticità già più volte segnalate, che i sindaci hanno sinteticamente riportato nuovamente nella lettera – segnala il Comune di Monza – In particolare le questioni in sospeso che richiedono risposte certe sono: garanzie su come sia avvenuta la rimozione dei rifiuti, che era il requisito per la ripresa delle attività; informazioni sull’utilizzo del nuovo bruciatore; risposte alla diffida dell’Ato; la ricollocazione dello stoccaggio dei rifiuti al di fuori del raggio di 200 metri rispetto al pozzo di captazione di Brianzacque; informazioni sull’attuale percorso del fresato, sulla documentazione della variante sostanziale e sulla regolarità del Durc dell’azienda”.

I primi cittadini dei tre Comuni chiedono agli enti interpellati “risposte chiare, certe e rapide. Non solo perché questa situazione di forte criticità si sta trascinando ormai da troppo tempo, ma soprattutto perché si avvicina una nuova fase di caldo, che i cittadini non possono certo vivere ancora come negli anni passati”.