Caso Aeb di Seregno, la minoranza consiliare: «Per una situazione analoga il sindaco di Rovato si è dimesso»

A determinare la decisione, dice la minoranza, sarebbe stato: “l’avviso di un atto di costituzione in mora dalla Corte dei Conti , inviato anche ad altri comuni, in merito alla maggioranza delle quote di Lgh, multiutility nel settore dell’ambiente, al gruppo A2A”.
Seregno Aeb opposizione in consiglio comunale
Seregno Aeb opposizione in consiglio comunale

Dopo quanto è accaduto lunedì 29 novembre in consiglio comunale a Seregno, con la maggioranza che ha lasciato l’aula e quindi con i lavori sospesi, a cui ha fatto seguito il comunicato delle minoranza che stigmatizzavano l’accaduto, sempre lo stesso gruppo porta a conoscenza lo “tsunami” che ha investito Rovato, una cittadina in provincia di Brescia, con le dimissioni del primo cittadino, Tiziano Belotti, ma anche del sindaco di Cremona, Gianluca Galimberti e l’ex sindaco di Pavia, Massimo De Paoli, per una situazione analoga a quella che si è venuta a creare in Seregno sull’annosa vicenda Aeb-A2A.

Nella nota del gruppo di minoranza viene detto : “a scatenare l’improvvisa decisione del sindaco Tiziano Belotti, è l’avviso di un atto di costituzione in mora dalla Corte dei Conti notificato giovedì mattina. Tale atto, che è stato inviato anche ad altri comuni, si inserisce nel merito della cessione della maggioranza delle quote di Lgh, multiutility nel settore dell’ambiente, al gruppo A2A. Correva l’anno 2015 e anche a Rovato il via libera , per la cessione del 51 per cento, è stata del consiglio comunale. All’epoca già guidato da Belotti, eletto solo pochi mesi prima. Ai sindaci viene contestato di non aver effettuato alcuna gara pubblica, procurando quindi un presunto danno erariale, ancora da quantificare, che tutti i destinatari della notifica sarebbero stati chiamati a “risarcire in solido”.

Una circostanza che ha convinto Belotti a rassegnare le sue dimissioni in poche ore. In una lettera il sindaco Belotti ha scritto di aver: “sempre difeso gli interessi del mio territorio e del mio Comune, spesso contro tutti” e di aver sempre criticato la cessione diretta delle quote “ ritenendo indispensabile la cessione in evidenza pubblica”.