Caso Aeb-A2a, respinta a Seregno la mozione per le dimissioni dell’assessore Borgonovo

Il consiglio comunale di Seregno ha respinto la mozione nella quale le minoranze chiedevano le dimissioni dell’assessore Pinuccio Borgonovo, ritenuto colpevole del pasticcio giudiziario a seguito delle nozze tra Aeb e A2a.
L’assessore Pinuccio Borgonovo e il sindaco Alberto Rossi
L’assessore Pinuccio Borgonovo e il sindaco Alberto Rossi

Fronte compatto della coalizione di centrosinistra che sostiene l’amministrazione comunale di Seregno, che nella seduta del consiglio comunale di giovedì 4 marzo ha respinto la mozione di sfiducia presentata dalle minoranze di centrodestra nei confronti di Pinuccio Borgonovo, assessore alle Partecipate, sulla scorta delle recenti sentenze del Tar della Regione Lombardia in merito all’operazione di integrazione societaria tra Aeb ed A2a. La novità è maturata in coda ad una discussione lunghissima, introdotta da Tiziano Mariani, capogruppo di Noi per Seregno, firmatario di uno dei ricorsi accolti dal tribunale amministrativo, che ha ripercorso l’intera vicenda, illustrandone gli aspetti più critici, in primis la mancata indizione di una gara per l’individuazione del socio e le valorizzazioni degli asset coinvolti nella trattativa.

«L’assessore -ha spiegato Mariani- non ha mai ascoltato ed è giusto che si faccia da parte, come è giusto che si faccia da parte la presidente di Aeb Loredana Bracchitta». Per la rimozione di quest’ultima, è iscritto all’ordine del giorno dei lavori dell’assise un punto, ancora da evadere, mentre non è stata ammessa la mozione di sfiducia nei confronti del sindaco Alberto Rossi, per l’insufficiente numero di firme in calce da parte dei consiglieri. Il dibattito ha evidenziato un solco netto tra le parti, non tanto nel merito dell’operazione in sé, quanto piuttosto per la scelta delle procedure. La maggioranza ha accusato a chiare lettere Mariani di inseguire la soddisfazione del proprio ego nella proposta dei ricorsi, mentre tra le minoranze Ilaria Cerqua di Forza Italia ha ricordato la mancata evasione di una sua richiesta di accesso agli atti, precedente la seduta del 20 aprile 2020, che portò all’approvazione della delibera consiliare poi annullata dal Tar.

«La mozione contiene presupposti arbitrari e pretestuosi» ha commentato Borgonovo, mentre il sindaco Alberto Rossi ha rivendicato come il percorso sia stato frutto di «un lavoro di squadra». Dal canto suo, Mariani ha rimarcato di avere come obiettivo «la difesa dei soldi pubblici». La mozione ha ricevuto sei voti a favore e sedici contrari.