Carate: vede i ladri arrampicarsi e chiama i carabinieri, arrestati due ladri

Un vicino di casa ha chiamato i carabinieri dopo avere visto due persone arrampicarsi sulle tubature del palazzo per entrare in un appartamento: due ladri arrestati dai carabinieri.
Un’auto dei carabinieri
Un’auto dei carabinieri Cristina Marzorati

Se i cittadini e le forze dell’ordine collaborano, i ladri finiscono in carcere. Lo dimostra l’episodio avvenuto nel pomeriggio dello scorso lunedì 11 marzo in via Toti, quando i militari della stazione di Carate Brianza hanno arrestato due topi d’appartamento grazie a una telefonata al 112.

Si tratta di due colombiani che spavaldamente in pieno giorno, verso le 16, erano riusciti a penetrare in una casa e a ripulirla di contanti, gioielli e pc portatile. A dare l’allarme è stato un condomino che ha visto i due colombiani arrampicarsi sulla grondaia della palazzina e invece di fare finta di nulla, si è comportato correttamente: ha chiesto aiuto alle forze dell’ordine. La risposta dell’Arma locale è stata immediata. In pochi minuti i carabinieri sono arrivati in posto con diversi mezzi. Sentendosi braccati, i furfanti sono scivolati rapidamente dal primo piano, dove si trova l’abitazione ripulita, al giardino condominiale e hanno cercato disperatamente di scappare a piedi sperando di far perdere le proprie tracce.

Dopo un breve inseguimento sempre a piedi ingaggiato con i militari, sono stati immobilizzati e tratti in arresto con l’accusa di furto aggravato in concorso in flagranza di reato. Addosso e in un sacco avevano ancora tutta la refurtiva appena sottratta dai cassetti e dagli armadi della famiglia caratese. Accompagnati in caserma, si è scoperto che i due hanno 31 e 19 anni, sono entrambi celibi, senza fissa dimora in Italia e disoccupati, anche se in realtà un’occupazione se l’erano trovata: entrare nelle case altrui e ripulirle. Il bottino del colpo di via Toti è stato piuttosto ingente, senza contare il danno causato agli infissi per penetrare nell’abitazione. Gli uomini dell’Arma della stazione di Carate Brianza hanno rinvenuto e sequestrato: un computer portatile, una fotocamera digitale, quattro bracciali in oro, sette anelli sempre in oro e 150 euro in contanti.

Nel sacco con i preziosi i due furfanti avevano anche occultato il kit del perfetto scassinatore composto da un grosso piede di porco, un cacciavite e due paia di guanti da lavoro. Tutto il materiale è stato riconsegnato ai legittimi proprietari, ben contenti di riavere a pochi minuti dal furto i loro oggetti e in buona parte sono preziosi ricordi di una vita. Per i due ladri colombiani invece si sono spalancate le porte di una cella del carcere di Monza. Ora sarà un giudice a stabilire per quanto tempo resteranno dietro le sbarre a scontare la loro pena.