Carate Brianza: tre nuove culle “co-sleeping” per l’ospedale grazie al Cav di Besana – VIDEO

VIDEO - Grazie al dono del Centro Aiuto alla Vita di Besana Brianza, il reparto di Neonatologia dell’ospedale di Carate ha a disposizione 3 nuove culle “co-sleeping”, che consentono al bambino di condividere il sonno con la mamma, in tutta sicurezza.
Carate Brianza: dono culle Cav Besana all’ospedale
Carate Brianza: dono culle Cav Besana all’ospedale Signorini Federica

Grazie al dono del Centro Aiuto alla Vita di Besana Brianza, il reparto di Neonatologia dell’ospedale di Carate ha a disposizione 3 nuove culle “co-sleeping”, che consentono al bambino di condividere il sonno con la mamma, in tutta sicurezza. L’inaugurazione è avvenuta giovedì 14 marzo, alla presenza del direttore generale di Asst Vimercate Nunzio Del Sorbo, del direttore del presidio ospedaliero di Carate dottor Giovanni Materia, della dottoressa Patrizia Calzi, primario di Pediatria e Neonatologia, e del sindaco di Carate Brianza Luca Veggian.

«Abbiamo donato queste culle in occasione del nostro 30esimo anniversario di fondazione, ricorso nel 2018 quando abbiamo promosso una raccolta fondi a livello decanale – ha spiegato Gabriele Vergani, presidente del Cav di Besana – La culla può essere agganciata al letto della madre come se fosse un suo prolungamento, crea un contatto diretto per crescere nel rapporto. Per noi è simbolico anche il fatto che la culla affianchi la nuova nascita fin dai primi istanti, così come il Cav affianca dai primi istanti mamma e bambino».

«I benefici di una precoce interazione madre-neonato, mediante il contatto continuo e prolungato, sono ampiamente riconosciuti – ha spiegato la dottoressa Calzi – La crescente attitudine sociale a voler ridurre la medicalizzazione del parto e del periodo successivo deve essere assecondata e sostenuta, garantendo comunque un elevato standard di sicurezza».

In tal senso la possibilità che si verifichino, nella prima settimana di vita, casi del cosiddetto collasso improvviso e inaspettato post natale (SUPS), “giustificano un certo grado di preoccupazione e la messa in atto di misure di sorveglianza ostetrico – neonatologiche per migliorare la sicurezza postnatale del neonato. In Lombardia, con una natalità di circa 81mila nati (ISTAT 2016), è ragionevole aspettarsi circa 6,4 eventi all’anno” evidenzia la pediatria dell’ospedale di Carate.

«Si tratta di eventi acuti che possono dare esito a morte – prosegue Calzi – Per prevenire questo evento tragico vanno messe in atto delle buone pratiche ostetriche e neonatologiche che migliorino l’assistenza neonatale, riducendo i rischi non necessari, ma contemporaneamente assicurando il contatto fra madre e neonato».

L’utilizzo di culle come quelle donate rappresenta dunque una soluzione efficace e sicura, riducendo i rischi di caduta e di soffocamento nel letto, ma anche garantendo la vicinanza alla mamma, la promozione dell’allattamento, la riduzione del pianto e il miglioramento della stabilità cardiorespiratoria del piccolo.

Ringraziamenti da parte del sindaco Veggian e del direttore generale di Asst. Vergani ha voluto sottolineare il supporto del compianto don Antonio Salvioni, ex parroco di Villa Raverio, al progetto delle culle: «Abbiamo ricevuto un contributo dalla casa di riposo dove risiedeva e, dopo la sua morte avvenuta quasi un anno fa, un lascito testamentario. Ci ha dato la forza e la spinta per andare avanti nel progetto».

All’inaugurazione erano presenti la dottoressa Anna Locatelli, primario di Ostetricia e Ginecologia nonché direttore del dipartimento materno infantile di Asst Vimercate, il vicedirettore del presidio caratese dottor Davide Moro, il personale sanitario e i volontari del Cav che raccoglie le esigenze, oltre che di Besana, anche di Verano, Carate, Renate, Veduggio, Briosco, Albiate.