Caos treni, Regione Lombardia se la prende con Rfi. I sindaci di Desio, Seregno e Lissone scrivono al Pirellone: «Intervenire»

Regione contro Rfi, sindaci della Brianza che rimbrottano Regione Lombardia. La politica si muove in ordine sparso davanti al disastro dei continui disservizi del sistema ferroviario lombardo. Patiti soprattutto in Brianza.
Pendolari in attesa davanti a un treno guasto
Pendolari in attesa davanti a un treno guasto

È ormai un tutti contro tutti. I disservizi del trasporto ferroviario, che anche nella mattinata di giovedì 14 novembre hanno causato una lunga serie di ritardi su tutte le tratte brianzole, stanno scatenando prese di posizioni politiche a più livelli. E tutti i protagonisti hanno un bersaglio diverso. A dare il fuoco alle polveri ci hanno pensato i comitati lombardi dei viaggiatori, che hanno chiesto un commissariamento generale di tutti i protagonisti della mobilità su ferro in Regione. Poi, nel tardo pomeriggio, è arrivata la bordata dell’assessore alle Infrastrutture e Trasporti di Regione Lombardia, Claudia Maria Terzi, che ha centrato il suo bersaglio preferito di queste ultime settimane: Rfi.

Le parole dell’assessore regionale Terzi

«Anche la giornata di oggi si è aperta con un guasto alla rete Rfi sulla direttrice Milano-Como – ha scritto la Terzi in una nuova lettera inviata all’amministratore delegato di Rfi Maurizio Gentile -. Guasto che ha messo in ginocchio la circolazione ferroviaria non solo nell’ora di punta ma per tutta la mattinata, con gravi ripercussioni sul nodo di Monza, uno tra i più importanti della Lombardia». Quella spedita dalla Terzi è la della seconda missiva ai vertici di Rfi nel giro di pochi giorni. «Ho chiesto a Gentile di fissare un incontro urgente perché la situazione è diventata insostenibile – ha spiegato Terzi -. Occorrono dei rapidi chiarimenti da parte della società statale che gestisce la rete ferroviaria, sia in ordine ai disservizi inqualificabili di quest’ultimo periodo, sia in ordine agli investimenti che la Lombardia attende da troppo tempo. Come Regione abbiamo sempre dimostrato, attraverso investimenti concreti, di credere nel servizio ferroviario regionale. Lo Stato centrale invece è vergognosamente latitante e inefficiente: non ha investito sul materiale rotabile, basti pensare ai treni di 35/40 anni della flotta conferita da Trenitalia, e non riesce a manutenere adeguatamente e potenziare l’infrastruttura ferroviaria di Rfi. La Lombardia è stufa, lo Stato centrale cambi passo e lo faccia velocemente».

Il documento dei tre sindaci

«Le drammatiche condizioni con cui devono convivere quotidianamente i nostri concittadini non possono ulteriormente essere procrastinate. Per questo motivo, chiediamo che sia convocato quanto prima un Tavolo di Lavoro relativo alla tratta Milano-Como-Chiasso che veda coinvolti tutti gli attori del servizio erogato».

Così i sindaci di Lissone, Desio e Seregno in una lettera congiunta trasmessa al presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, all’assessore ai Trasporti, Claudia Maria Terzi e ai consiglieri regionali eletti nel Collegio della Provincia di Monza e Brianza. La lettera, co-firmata dai sindaci Concettina Monguzzi (Lissone), Roberto Corti (Desio) e Alberto Rossi (Seregno), è stata trasmessa anche alla Prefettura di Monza e Brianza, al presidente della Provincia di Monza e Brianza, ai vertici aziendali di Trenord e Rfi oltre che al Comitato Pendolari della tratta Milano-Como-Chiasso.

Nella lettera si rimarca come «negli ultimi giorni sono state più che mai numerose le lamentele espresse dai nostri pendolari» con un elenco di disservizi che va “dalle corse non effettuate ai treni giunti in ritardo senza alcun avviso, dalla carenza di comunicazione alle carrozze piene a tal punto da risultarne impedita la salita dei viaggiatori». Riferimenti anche alla «mancanza di comunicazioni tempestive per i pendolari, al riscaldamento spento e alle porte fuori servizio senza alcun cartello di avviso. La situazione – aggiungono i sindaci – sta generando un diffuso malcontento nei pendolari tale da indurre l’idea di uno sciopero», le cui modalità potrebbero «generare rischi di pubblica sicurezza e creare condizioni di forte tensione che mettano a rischio l’ordine pubblico nelle nostre stazioni».

Per i tre sindaci, le situazioni venutesi a creare nell’ultimo periodo hanno messo a rischio il «diritto a recarsi sul luogo di studio e di lavoro in un tempo adeguato al tragitto previsto». A tutto questo, si aggiunge una «nota di preoccupazione per l’annunciata riorganizzazione degli orari dei treni TiLo, che oggi effettuano servizio diretto tra le stazioni di Seregno e Milano Centrale. I nuovi orari già annunciati da SBB-CCF-FFS comporteranno, necessariamente, laredistribuzione dei viaggiatori tra gli stessi TiLo e le normali linee di Trenord».

«Le drammatiche condizioni con cui devono convivere quotidianamente i nostri concittadini non possono ulteriormente essere procrastinate. Per questo motivo, chiediamo che sia convocato quanto prima un Tavolo di Lavoro relativo alla tratta Milano-Como-Chiasso che veda coinvolti tutti gli attori del servizio erogato».

In Bianrza, dunque, le amministrazioni comunali di Desio, Lissone e Seregno chiedono «con fermezza un immediato intervento» del presidente Fontana e dell’assessore Terzi «per porre rimedio a una ormai insostenibile situazione di disagio». Per questo motivo «attendiamo di essere convocati per un confronto in merito alla pianificazione di interventi da attuare nel breve e nel medio termine sulle linee ferroviarie».