Canale Villoresi: il progetto di ampliamento per dissetare i campi di Milano

Il Consorzio che gestisce il Villoresi pianifica di allargare il canale per garantire l’irrigazione ai campi del Milanese, vittime negli ultimi anni di frequenti crisi idriche.
Canale Villoresi
Canale Villoresi Fabrizio Radaelli

“Non mi darà pace fino a quando non avrò eliminato questo paradosso: una troppo cospicua parte della Lombardia, la regione italiana più ricca di acque, è afflitta dal flagello delle arsure deleterie”. Lo scriveva nei suoi appunti Eugenio Villoresi: era il 1870 (circa) e nella costruzione del secondo canale artificiale più lungo d’Italia l’ingegnere monzese non si era ancora cimentato.

Sarebbe successo di lì a poco, dando avvio a quel percorso – tortuoso e non privo di difficoltà – che nel 1890 avrebbe portato all’inaugurazione dell’infrastruttura che porta ancora il suo nome. Oggi, 131 anni dopo, i corsi e i ricorsi della storia ci riaccompagnano al punto di partenza. O quasi. «Stiamo cercando di recuperare i finanziamenti necessari per intervenire nel tratto finale del Villoresi in modo da allargare la sezione e poter portare più acqua al naviglio Martesana, che rappresenta ancora oggi la principale fonte per l’irrigazione di un grande areale posto a sud est della provincia di Milano, dove i sempre più frequenti periodi di siccità stanno mettendo a dura prova la produzione agricola»: lo spiegano dagli uffici del Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi, che ha la competenza sul canale, e che già qualche tempo fa aveva dichiarato che quelle rappresentate dai cambiamenti climatici, tra prolungati momenti di siccità e improvvise bombe d’acqua, sono le sfide più grandi da affrontare nel presente e, soprattutto, nel futuro.

Ecco allora il progetto che, carte alla mano, potrebbe realizzarsi «lungo un tratto di circa ventidue chilometri tra il Lambro a Monza e l’Adda a Cassano»: un’iniziativa che non solo aumenterebbe la disponibilità d’acqua in un momento storico in cui le crisi idriche si ripetono con molta più frequenza rispetto al passato, ma che aumenterebbe anche l’efficienza dello stesso canale. Lunga 86 chilometri, l’arteria azzurra del Villoresi scorre da Somma Lombardo a Cassano d’Adda: attraversa il territorio di tre comuni della provincia di Varese e di altri ventiquattro nell’ambito della città metropolitana di Milano e della provincia di Monza e Brianza. Percorre il capoluogo brianzolo da ovest a est: dalla Boscherona di San Fruttuoso, ai confini con Muggiò, fino a Sant’Albino, alle porte di Brugherio, per oltre cinque chilometri, la maggior parte dei quali costeggiati da una pista ciclabile.

«Attraverso l’impermeabilizzazione dell’alveo del canale, attualmente non garantita in diversi punti per la mancanza del rivestimento o per il suo forte ammaloramento – proseguono dagli uffici del Consorzio, che si classifica tra i primi in Italia per estensione, abbracciando un territorio di quasi quattromila metri quadri, con competenze anche sul sistema dei navigli lombardi e su quello del basso pavese – sarà possibile recuperare buona parte delle perdite per infiltrazione oggi registrate. L’ampliamento delle sezioni idrauliche consentirà di convogliare maggiori disponibilità idriche rese disponibili dalla connessione con il naviglio Martesana».

E, ancora, precisano: «L’intervento di risezionamento in oggetto, insieme all’auspicata realizzazione di un collegamento fino alla Darsena di Milano, potrebbe rivelarsi determinante ai fini di un riequilibrio idrico, funzionale a garantire sia al mondo agricolo sia agli altri portatori di interesse quantità d’acqua in grado di soddisfare tutte le esigenze». Ma l’attività dell’ente, impegnato nella manutenzione del canale lungo tutto il suo tracciato, non si ferma qui: in corso anche una serie di micro interventi per la difesa del suolo e per la mitigazione dei rischi idrogeologici.