Camparada: l’impiegato che da solo ha tenuto aperto l’ufficio postale nelle settimane dell’emergenza

Giuseppe Mannino ha 29 anni, lavora nell’ufficio di Poste Italiane di Meda come sportellista dal 2012 e, avendo dato la propria disponibilità all’azienda a sostituire i colleghi in altri uffici, dal 20 febbraio ha tenuto aperto da solo lo sportello di Camparada.
Giuseppe Mannino, Poste Meda e ufficio postale Camparada nel periodo dell’emergenza coronavirus
Giuseppe Mannino, Poste Meda e ufficio postale Camparada nel periodo dell’emergenza coronavirus

Giuseppe Mannino ha 29 anni, lavora nell’ufficio di Poste Italiane di Meda come sportellista dal 2012 e da 3 anni ha dato la propria disponibilità all’azienda a sostituire i colleghi in altri uffici. Una scelta che l’ha reso protagonista di una storia di resistenza nell’epoca del Coronavirus: negli ultimi due mesi, da solo, ha tenuto aperto il piccolo sportello di Camparada, 2mila anime o poco più.
«Sono stato chiamato nel nuovo sportello il 20 febbraio – spiega Mannino – Ho detto di sì e questa scelta ha permesso di tenere quell’ufficio aperto».

Un periodo sicuramente «particolare, con qualche difficoltà – racconta Mannino – L’emergenza sanitaria ha cambiato l’aspetto operativo e gestionale dell’ufficio. Le difficoltà maggiori sono state quelle relative alla gestione della clientela perché era abituata a presidiare la sala in attesa, ora invece deve stare al di fuori, in fila, mantenendo distanza di sicurezza e usando i dispositivi di protezione individuale. Anche dentro l’ufficio bisogna mantenere la distanza dal bancone. Altra difficoltà è stata la gestione del retro sportello. Mantenere le distanze tra colleghi, doversi salutare a voce. È stato strano e brutto».

Mannino fa parte di quella schiera di lavoratori che nei mesi più bui dell’emergenza Covid-19 non ha potuto o scelto di stare a casa in smart working, ma ha invece contribuito al funzionamento della rete dei servizi locali.

«Abbiamo cercato di far capire alla clientela che noi ci siamo – spiega ancora – Numericamente parlando, un calo della clientela c’è stato. Ma Camparada come tipologia di ufficio accoglie clienti di tanti paesi. L’azienda ci ha fornito di tutti i presidi di sicurezza fondamentali: schermi in plexiglas, mascherine, gel, spray e bobine scottex. Oltre alla pulizia normale anche, una straordinaria e anche un intervento di sanificazione».

Una grande mano al suo lavoro l’hanno data i clienti: «Hanno risposto bene. Tutti consapevoli della situazione, hanno aspettato fuori con tranquillità. Sono stati bravi».

Anche il tipo di operazioni svolte è cambiato in questi due mesi: «Molti hanno voluto effettuare pagamenti di rate in scadenza (finanziamenti o bollette) nonostante ci fossero possibilità di rimandare. Questo, per rimanere in pari. Poi è aumentata la gestione online dei propri rapporti con Poste. In tanti avevano perso le credenziali d’accesso al sito Postepay o il pin. E questo perché quasi tutti sono stati costretti a effettuare acquisti online. Tantissime anche le ricariche alle carte prepagate».

Ha vissuto con paura queste settimane? «Sicuramente all’inizio un po’ il pensiero viene, quando ci sono tante persone ti viene il pensiero di rischiare di contagiarsi o di contagiare i miei familiari, mia moglie o la mia bambina. Però l’azienda ha risposto bene, abbiamo tutto per lavorare al sicuro. La gente è comunque spaventata e sta attenta».

Clienti che hanno riservato anche soddisfazioni: «Una signora mi ha detto “grazie per essere qui” dopo aver finito un’operazione e mi ha fatto molto piacere per il modo in cui me l’ha detto. Questa situazione ha raffreddato molto i rapporti personali. Si ha paura di parlare, farlo con mascherina e dietro a un vetro è difficile. Serve pazienza».