Camilla Boniardi: il mio romanzo oltre social, troppo effimeri e troppo veloci

Ho conquistato la notorietà grazie ai social, ma la monzese Camilla Boniardi (Camihawke, 1,2 milioni di follower) questa volta ha preferito uno strumento meno effimero e veloce: un romanzo, cioè “Per tutto il resto dei miei sbagli”.
Camilla Boniardi e la copertina del romanzo
Camilla Boniardi e la copertina del romanzo

Influencer (anche se non ama questo termine) con 1,2 milioni di follower, creatrice di contenuti, speaker radiofonica e ora anche scrittrice.

Non si fa mancare nulla la monzese quasi 31enne (il suo compleanno sarà il 21 giugno) Camilla Boniardi, più nota come Camihawke. Da poche settimane ha dato alle stampe il suo primo romanzo, dal titolo “Per tutto il resto dei miei sbagli”, che ha già conquistato le vette delle classifiche di vendita. È un libro che si legge in fretta e che fa breccia nel cuore delle ragazze perché la protagonista Marta assomiglia a tante di loro.

Camilla Boniardi: il mio romanzo oltre social, troppo effimeri e troppo veloci
La copertina del romanzo

Boniardi ammette di aver voluto raccontare sensazioni e sentimenti «in un modo in cui i social, troppo veloci e troppo effimeri, non consentono di fare». E così ha scelto la carta, un metodo antico, ma immortale, «che costringe a prendere tempo». Ha impiegato due anni a dare vita al suo lavoro, anni intensi in cui ha imparato a essere più organizzata e più meticolosa e ha raccontato la storia di Marta e di Leandro nei quali c’è molto di lei e del suo fidanzato, il musicista Aimone Romizi, frontman della band Fast Animals and Slow Kids con il quale ha preso casa in città. Come la protagonista del suo libro anche la monzese, laureata in giurisprudenza, ammette di essersi «sentita inadeguata e incerta, pensando che la giovinezza fosse già trascorsa quando, invece, ero ancora molto giovane, ma imparare a convivere con i miei limiti è stato per me un motivo di riscatto». Come i due protagonisti anche lei e il suo fidanzato vivono l’amore non in modo superficiale e istantaneo ma «fermandosi a pensare e a condividere stati d’animo ed emozioni».

La condivisione, o meglio l’empatia che si instaura tra lei e i suoi follower, è la chiave del suo successo. Boniardi racconta le sue giornate, ma anche le sue disavventure e i suoi guai ricevendo sul suo profilo tanti racconti “rocamboleschi” da parte dei suoi follower. Ha iniziato a pubblicare i primi video su Facebook e su You Tube durante gli anni universitari e proprio a chi è ancora alle prese con gli studi dispensa consigli.

Qualche giorno fa dal suo canale Instagram ha affrontato il tema di come tenere a bada l’ansia prima di un esame, «un’ ansia da prestazione che può determinare un giudizio negativo da parte degli altri», chiedendo ai suoi follower di farle conoscere le loro esperienze.

Sempre attraverso Instagram ha fatto conoscere anche Monza, «la città dove sono nata e cresciuta e che mi sembra di conoscere poco, che ho trattato come una persona di famiglia rimandando sempre a domani l’incontro con i suoi tesori, convinta che l’affetto che ci lega mi avrebbe salvata dai rimproveri». E da buona monzese non ha potuto che restare affascinata dalla bellezza della facciata restaurata del duomo, quel duomo «che per i bambini monzesi è la gita fissa di quinta elementare».