Cadavere ritrovato in cantina: a Monza la sentenza di condanna a 22 anni per l’omicidio

Condanna in primo grado per un 45enne: la vittima, Antonio Deiana, fu ammazzato nel 2012 in uno scantinato di Cinisello Balsamo. Per l’imputato è stata una “macchinazione della Squadra Mobile di Como”.
La cantina dove fu trovato il cadavere
La cantina dove fu trovato il cadavere

Per lui è stata una “macchinazione della Squadra Mobile di Como”. Ma per i giudici di Monza è responsabile di omicidio, anche se senza l’aggravante della premeditazione. Ventidue anni di reclusione la pena stabilita per N.P., 45 anni, condannato in primo grado lunedì dalla Corte d’Assise per l’omicidio di Antonio Deiana, ammazzato nel 2012 in uno scantinato di Cinisello Balsamo, e ritrovato cadavere seppellito sotto il pavimento dello stesso magazzino sei anni dopo.

Il 45enne è in carcere da quasi un anno e mezzo, quando la polizia lo aveva prelevato in un appartamento di Monza. Oltre alla pena detentiva per omicidio e occultamento di cadavere, i giudici hanno stabilito anche l’obbligo al risarcimento, da quantificare però in separato giudizio civile. Nei suoi confronti la procura aveva chiesto l’ergastolo, contestando anche la premeditazione, sostenendo che la fossa dove è stato buttato il corpo era già stata scavata in precedenza. Ci vorranno almeno trenta giorni per la motivazione, ma è probabile che la procura faccia appello su questa circostanza.

Prima della camera di consiglio e della lettura della sentenza, l’imputato (collegato in videoconferenza dal carcere di Monza), ha preso parola per rendere dichiarazioni. In sostanza ha detto che contro di lui hanno agito in malafede gli investigatori della Mobile di Como (la vittima era della provincia lariana), che lui ha denunciato per calunnia e falsa testimonianza. Secondo la ricostruzione dell’accusa, il retroscena dell’omicidio sta in questioni di droga.