Buon Pastore di Monza: ecco cosa sta succedendo (e no, non è l’avvio del cantiere)

Un piano di messa in sicurezza dell’area d’intesa con la Soprintendenza: è quanto sta accadendo all’ex Buon Pastore di Monza. «I lavori non partiranno prima di un anno».
Il parco previsto nel Buon Pastore
Il parco previsto nel Buon Pastore

Non è l’avvio del cantiere vero e proprio ma la messa in sicurezza di Villa Angela e della chiesa panottica, che sono le strutture più pericolanti dell’ex area Buon Pastore. A spiegare il continuo via vai di mezzi pesanti che varcano l’ingresso dell’area è l’amministratore delegato della BP Real Estate, Alberto Cirla.

«Abbiamo avuto indicazioni dalla Soprintendenza in merito alle strutture che dovranno essere messe in sicurezza. E sarà sempre la Soprintendenza a determinare quali saranno le parti che dovranno essere recuperate o meno, quali i caratteri esistenti che dovranno essere mantenuti, soprattutto per quanto riguarda Villa Angela». La struttura era già stata avvolta dalle impalcature circa dieci anni fa, dalla precedente proprietà. Questo però non ha impedito alcuni crolli.

Proprio per evitare danni irreparabili Legambiente aveva inviato alla Soprintendenza una prima lettera lo scorso ottobre e poi una successiva, insieme a Italia Nostra, dopo il crollo di una conifera, tre settimane fa. «Quelli che vedono i cittadini in queste settimane sono solo interventi preliminari. Il cantiere vero e proprio per la riqualificazione dell’area non inizierà prima del prossimo anno – continua Cirla -. Inoltre il progetto preliminare è stato recentemente modificato, dopo aver recepito e accolto alcune modifiche. È stato previsto di preservare e integrare la grotta di Lourdes che si trova all’interno del giardino e di aumentare la superficie verde».

Per quanto riguarda la parte verde è prevista una valorizzazione del boschetto che farà parte dell’area adibita a uso pubblico. «Dopo il crollo della conifera abbiamo sottoposto la vegetazione ad analisi e si è riscontrato che il 25% degli alberi presenti sono a fine vita – conclude l’ad -. È previsto un programma di interventi quando verrà approvato il piano integrato, con la piantumazione di nuove piante».