Brugherio: minaccia il suicidio per far ingelosire un amico. I carabinieri corrono e trovano la droga del compagno

La storia ha dell’incredibile: i carabinieri piombano a casa di una donna di 35 anni che, poco prima, ha scritto a un amico di Roma di volersi suicidare. La trovano in casa, sta benissimo, voleva solo fare ingelosire l’amico. Ma in casa trovano piante di marijuana e droga.
Sono intervenuti i carabinieri
Sono intervenuti i carabinieri

La storia ha dell’incredibile: i carabinieri piombano a casa di una donna di 35 anni che, poco prima, ha scritto a un amico di Roma di volersi suicidare. La trovano in casa, sta benissimo, niente paura, voleva solo fare ingelosire l’amico. Ma, attraverso la fessura di una porta chiusa, i militari notano una luce intermittente. È così che finisce in manette un brugherese di 58 anni, il compagno e convivente della donna che, in quella stanza aveva una piccola piantagione di marijuana e una scorta da spacciatore senior. La scena si chiude così e il sipario della soap opera cala sullo sguardo che l’arrestato deve aver rivolto sulla soglia di casa alla compagna, prima di finire in caserma, scoprendo come è stato beccato. Un fattore obiettivamente imprevedibile anche per il più accorto trafficante.

È successo tutto in un’abitazione di via Occhiate giovedì mattina. Da qui la 35enne ha iniziato a scambiarsi messaggi con un amico che abita a Roma. Con una leggerezza che ha avuto invece un pesantissimo impatto, la donna ha detto di volersi tagliare le vene e ha chiuso la telefonata lasciando nell’angoscia l’interlocutore. Lui ha deciso di rivolgersi alla polizia della capitale che è arrivata ai carabinieri di Brugherio consigliando un sopralluogo. Detto fatto: l’arresto è arrivato da sé. Ad insospettire i militari che si sono recati in via Occhiate temendo di imbattersi in un cadavere e invece ci hanno trovato un successo professionale, non è stata solo la luce intermittente della stanza misteriosamente chiusa, ma anche l’inequivocabile odore di marijuana che si avvertiva in casa.

L’uomo che al momento era fuori è rientrato poco dopo e ha dovuto suo malgrado aprire la stanza chiusa ai carabinieri. Nella camera c’erano 20 piantine di marijuana, lampade, termoventilatori, flaconi, timer, trasformatori, bilancini di precisione, 8 etti di stupefacente coltivato, 70 grammi di hashish, 500 euro in contanti ben nascosti. L’intera serra, con droga, soldi e materiale per il confezionamento è stata sequestrata dall’Arma. L’arrestato è un operaio italiano con precedenti specifici legati alla droga, ma questa volta la quantità è considerevole ed è aggravata dalla coltivazione. Solo la partita di stupefacente, senza contare il potenziale ulteriore delle piante, avrebbe potuto fruttare al coltivatore diretto svariate migliaia di euro se piazzata al dettaglio.

La donna è stata per ora ritenuta estranea ai fatti e quindi non è stata oggetto di alcun provvedimento.