Brianza, sono 68 i beni confiscati alla mafia e destinati ad un uso sociale

Sono 68 sono i beni confiscati alla mafia sul territorio brianzolo, quarta provincia lombarda dopo Milano, Brescia e Varese. Il 32% di questi viene utilizzato per finalità di housing sociale, il 29% per finalità educative (asili e centri educativi), il 25% per assistenza a disabili e anziani
GIUSSANO - La palazzina di via Milano, confiscata alla mafia, che presto diventerà un centro per disabili gestito dalla associazione Il Mosaico
GIUSSANO – La palazzina di via Milano, confiscata alla mafia, che presto diventerà un centro per disabili gestito dalla associazione Il Mosaico

Sono 68 sono i beni confiscati alla mafia sul territorio brianzolo, quarta provincia lombarda dopo Milano, Brescia e Varese. Il 32% di questi viene utilizzato per finalità di housing sociale, il 29% per finalità educative (asili e centri educativi), il 25% per assistenza a disabili e anziani.

I dati sono contenuti in un rapporto presentato in consiglio regionale e promosso da Eupolis Lombardia. Tra i relatori anche il presidente del consiglio regionale Raffaele Cattaneo, il presidente della commissione regionale antimafia Gianantonio Girelli e Nando Dalla Chiesa, direttore dell’osservatorio sulla criminalità organizzata presso l’Università degli Studi di Milano.

In tutta la regione i beni immobili confiscati alla criminalità sono 1266, il 7,2% del totale delle confische nazionali. Nel dettaglio, in Brianza 42 sono ancora in capo all’ANBSC, l’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, 6 sono stati mantenuti dallo Stato per finalità istituzionali, 12 sono già stati destinati ad associazioni o cooperative locali, 8 sono tuttora in corso di assegnazione agli enti territoriali che ne hanno fatto richiesta.

I beni confiscati sono così catalogati: 4 abitazioni in villa (di cui 2 già riutilizzate e assegnate), 19 appartamenti in condominio (10 riutilizzati e assegnati), 23 box e garage (7 riutilizzati e assegnati), 9 immobili di carattere commerciale o industriale, 6 terreni (3 riutilizzati e assegnati) e i restanti 7 di altre tipologie.

“Dobbiamo lavorare affinché i beni sequestrati al malaffare possano essere utilizzati e reimpiegati in maniera appropriata e resi disponibili nel più breve tempo possibile per fini sociali e imprenditoriali. A questo proposito sollecitiamo la realizzazione di un portale dedicato cui dovrà spettare il compito di organizzare, aggiornare e rendere trasparente l’informazione sui beni immobili e le aziende sequestrate presenti sul territorio. Va inoltre ampliato il plafond da destinare al finanziamento dei lavori di ristrutturazione dei beni confiscati in Brianza”, ha commentato il vice presidente di Regione Lombardia Fabrizio Sala.

Tra i casi analizzati nello studio si segnala quello della Cooperativa “Sociale 2000” di Brugherio alla quale è stato affidato dal Comune un appartamento quadrilocale di 140 metri quadrati confiscato nel 2005: l’immobile è oggi adibito a struttura di accoglienza abitativa per ex detenuti sottoposti a percorsi di riabilitazione e rieducazione per l’autonomia abitativa nell’ambito di un progetto di housing sociale che sta dando risultati positivi.