Brianza che non molla, dalla protesta in Valassina al tavolo in Regione: le sette richieste per tornare a lavorare

Martedì 9 febbraio i rappresentanti della Brianza che non molla, il gruppo di ristoratori, titolari di bar e locali ma anche palestre e piscine che anche nei giorni scorsi avevano organizzato un lungo corteo di macchine lungo la Valassina, dalla Brianza verso Milano, si sono seduti allo stesso tavolo con il governatore Attilio Fontana. Le sette richieste da portare al governo.
Brianza che non molla tavolo in Regione Lombardia
Brianza che non molla tavolo in Regione Lombardia

Sono riusciti a sedersi, martedì 9 febbraio, allo stesso tavolo con il governatore Attilio Fontana, i rappresentanti della Brianza che non molla, il gruppo di ristoratori, titolari di bar e locali ma anche palestre e piscine che anche nei giorni scorsi avevano organizzato un lungo corteo di macchine lungo la Valassina, dalla Brianza verso Milano.

Un colloquio più volte richiesto per ribadire le necessità urgenti e le proposte di alcune delle categorie lavorative più penalizzate dalla crisi economica.

«Abbiamo presentato le nostre istanze ai vertici della Regione – ha detto Aldo Rotunno, portavoce della Brianza che non molla – sarà poi il presidente Fontana a portarle al Governo. Certamente il momento è complicato, ci auguriamo che i nuovi interlocutori possano prendere in considerazione le nostre richieste. Dobbiamo instaurare subito un dialogo con il nuovo Governo, non possiamo resistere a lungo».

Sette i punti principali nel documento lasciato nelle mani del governo regionale: dai ristori per le spese fisse come affitti e utenze ai finanziamenti di attività con fondi garantiti dallo Stato e poi ancora mettere a disposizione delle attività colpite dalla crisi le persone che godono del reddito di cittadinanza, fino agli sgravi per quanto riguarda le imposte comunali. I lavoratori chiedono anche sgravi sui prodotti italiani e l’attuazione di fondi come la cassa integrazione anche per gli imprenditori e la possibilità di assumere personale senza tasse. È stata richiesta anche la possibilità di ottenere sgravi fiscali per quei locali che investiranno per l’acquisto di dehors in vista della bella stagione, quando i clienti potranno essere accolti anche all’aperto.

«Siamo imprenditori che sostengono la Lombardia e l’Italia, rivendichiamo il diritto di lavorare, siamo padri di famiglia, vogliamo essere sostenuti per poter lavorare», si legge nel documento firmato dagli imprenditori della Brianza che non molla.