Brianza al voto: la piattaforma di Apa Confartigianato per i futuri sindaci

Più sicurezza, un ufficio bandi per intercettare i fondi, migliore viabilità: sono le richieste di Apa Confartigianato per i futuri amministratori comunali e sindaci alla vigilia del voto in Brianza.
Enrico Brambilla e Giovanni Barzaghi di Apa Confartigianato
Enrico Brambilla e Giovanni Barzaghi di Apa Confartigianato Fabrizio Radaelli

Un ufficio bandi in grado di intercettare i fondi, una viabilità più fluida e una maggiore sicurezza: sono le priorità su cui dovrebbero impegnarsi i futuri sindaci secondo i titolari delle micro imprese. L’elenco delle questioni che gli amministratori dovrebbero affrontare emerge da un questionario proposto da Apa Confartigianato ai titolari di piccole aziende nella città metropolitana milanese e in provincia di Monza. Il 67,14% degli intervistati ha la sede in Brianza: tra loro il 25,53% ritiene essenziale predisporre appalti a chilometro zero mentre per il 21.91% il tema non è rilevante.

Il quadro locale differisce nettamente da quello milanese quando si tratta di misurare il rapporto tra tassazione e servizi: se a Milano per oltre il 90% degli operatori l’indice di gradimento è molto basso a Monza e dintorni è reputato soddisfacente dal 60,64%. Il 74,47% degli artigiani chiede alla pubblica amministrazione una burocrazia più chiara e semplice e, pensando ai progetti da finanziare con il Pnrr, il 25,53% punterebbe sullo sviluppo green, il 19,15% sulla digitalizzazione e il 38,30% su programmi in grado di migliorare la formazione professionale dei giovani.

«Alle imprese – spiega Enrico Brambilla, segretario generale di Apa Confartigianato Milano e Monza – serve un territorio ben organizzato, con infrastrutture adeguate, che ne sostenga la crescita mentre ai comuni serve la presenza di aziende che offrano servizi ai cittadini, diano opportunità di lavoro e contribuiscano al benessere collettivo. Per questo, pur mantenendo la nostra indipendenza e imparzialità nei confronti dei diversi schieramenti, non possiamo estraniarci dalle discussioni che impegnano i comuni al voto, con l’obiettivo di dar voce a una componente fondamentale del tessuto sociale, non sempre adeguatamente considerata».