Brambilla (Pd): «Spese più alte per i ticket per Monza e Brianza»

Conti alla mano, per il Pd la Regione non dice il vero sui ticket. Da aprile ad agosto l’ammontare dei ticket pagati dai lombardi non solo non è diminuito, ma è addirittura cresciuto. Nei cinque mesi dell’anno in corso cittadini di Monza e della provincia hanno pagato in ticket sui farmaci 165mila euro in più rispetto al 2013.
Monza - In Brianza in ticket farmaceutici si è speso di più
Monza – In Brianza in ticket farmaceutici si è speso di più

Conti alla mano, per il Pd la Regione non dice il vero sui ticket. Da aprile ad agosto l’ammontare dei ticket pagati dai lombardi non solo non è diminuito, ma è addirittura cresciuto. Nei cinque mesi dell’anno in corso cittadini di Monza e della provincia hanno pagato in ticket sui farmaci 165mila euro in più rispetto al 2013.

E nel complesso i l lombardi hanno pagato circa due milioni di euro in più rispetto agli stessi mesi dello scorso anno (+1,87%),

quando la misura non era in atto.

« E se i cittadini hanno pagato di più, – rincara la dose Enrico Brambilla, capogruppo Pd - la Regione ha invece risparmiato, perché la spesa farmaceutica complessiva (quanto Palazzo Pirelli deve alle farmacie per i farmaci acquistati dai lombardi) è sostanzialmente diminuita per oltre 25 milioni di euro, grazie soprattutto alla maggior diffusione dei farmaci generici. Per la regione c’è dunque un guadagno netto, l’esatto contrario di quanto prospettato».

In sostanza, la giunta Maroni «aveva promesso un taglio per 40 milioni ma ha fatto male i conti e quei soldi sono ancora in cassa, anzi, ce n’è anche di più. Quindi è ora di tagliare veramente, non solo i ticket farmaceutici ma soprattutto il superticket su visite ed esami, nel segno dell’equità».

Nei fatti, è troppo poco l’aver esteso l’esenzione del ticket farmaceutico per gli anziani over 65 poco abbienti, spostando il limite di reddito massimo da 11 a 18mila euro.

Il flop del taglio dei ticket sui farmaci potrebbe avere diverse motivazioni, ma la più significativa probabilmente concerne il numero dei beneficiari: “Gli ultrasessantacinquenni in Lombardia sono circa due milioni, è quindi improbabile che quasi la metà (800mila dichiarati dalla giunta) sia nella fascia di reddito compresa tra 11 e 18mila euro”, conclude Brambilla.