Botte e rapine per pochi euro a Monza: due della “banda del centro” dovranno fare volontariato

Per evitare di scontare la pena (2 anni e 3 mesi) in carcere dovranno svolgere 300 giorni di volontariato un 18enne di Monza e un 19enne di Limbiate, due dei componenti della “compagnia del centro” coinvolta in un’operazione della Questura di Monza chiamata Gta: l’ha stabilito il Gup del Tribunale di Monza.
Il pestaggio del filippino vicino alla stazione
Il pestaggio del filippino vicino alla stazione

Per evitare di scontare la pena (2 anni e 3 mesi) in carcere dovranno svolgere 300 giorni di volontariato un 18enne di Monza e un 19enne di Limbiate, due dei componenti della “compagnia del centro” coinvolta in un’operazione della Questura di Monza chiamata Gta, dal nome del videogioco al quale la banda si ispirava per minacciare e rapinare coetanei in centro città, a Monza. I due erano stati arrestati insieme ad altrettanti italiani, un peruviano e un dominicano, tutti di età compresa tra i 18 e i 24 anni.

L’ha stabilito nei giorni scorsi il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Monza Emanuela Corbetta durante un processo con il rito abbreviato. Il monzese e il limbiatese avevano ottenuto gli arresti domiciliari dopo che, negli interrogatori di garanzia, avevano sostanzialmente ammesso le accuse contestate. Con la condanna con pena sospesa dovranno ora svolgere l’attività di volontariato in attesa di essere giudicati per altre rapine in concorso con gli altri imputati.

I due, insieme anche a due minorenni a loro volta indagati dalla apposita Procura, sono accusati a vario titolo di rapine violente per qualche euro, un telefono cellulare e una bicicletta. Tra agli altri arrestati, i due sudamericani e un altro italiano, un monzese di 21 anni, sono anche accusati di tentato omicidio: il 15 gennaio scorso avevano pestato a sangue un ragazzo filippino vicino alla stazione di Monza.